I vecchi amici e soci Giacomo e Giovanni, si avviano a diventare anche parenti poiché i figli di entrambi sono in procinto di sposarsi.
Se la circostanza esalta il padre della sposa, ovvero l'entusiasta Giovanni, pronto a non badare a spese pur di garantire a quell'unione la più brillante delle cerimonie possibili, e per questo non batte ciglio all'idea di affittare una amena location su un'isola del lago di Como, dall'altra impensierisce non poco il cauto e parsimonioso Giacomo, detto anche "Vomitino" per le reazioni di stomaco che lo affliggono ogni volta che non gradisce una sorpresa.
A rendere più frizzante e decisamente più complicata quella festa, ci penserà l'ex moglie di Giacomo, che si porterà appresso il nuovo compagno, di nome Aldo.
Sarà l'inizio della fine, ed il presupposto per far sì che ognuno finalmente decida di agire smettendo di comportarsi secondo l'etichetta, ma guidato finalmente dai singoli, sacrosanti sentimenti.
A due anni di distanza dal riuscito e tenero Odio l'estate, il trio cinematografico più fortunato e longevo del cinema italiano dell'ultimo venticinquennio, torna sotto la ragionata coordinazione del fidato Massimo Venier, stavolta solo alla guida, per dar vita al solito filmino di Natale, girato tuttavia, pur nella un po' estenuante elementarità della commedia italiana da festività natalizie, con il giusto garbo per lasciarsi guardare.
Certo la vicenda risulta davvero sin troppo elementare e scontata, ma certi passaggi tra coniugi si rivelano interessanti e sin illuminanti.
Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, dopo oltre venticinque anni di simbiosi artistica, hanno trovato una sintonia che appare, ora più che mai, inossidabile, e che permette loro di risultare perfetti nelle sfumature che differenziano ogni personaggio, caratterizzandolo in modo che risulti perfetto ed indivisibile rispetto agli altri due.
Posto che i tentativi di rendersi autonomi sono risultati tutti pressoché vani o fallimentari, ben venga un ritorno del trio in questi termini, semplicistici narrativamente fino quasi all'inconsistenza, ma indubbiamente piacevoli nella leggerezza che li contraddistingue.
Il cast ritrova una sgargiante Lucia Mascino, a cui si aggiungono le valide Elena Lietti e Antonella Attili, tutte alle prese con tre sfaccettature femminili che costituiscono, probabilmente, la vera forza del piccolo film.
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