Regia di Tulio Demicheli vedi scheda film
Un cacciatore di taglie decide di salvare la sua preda quando scopre che quest'ultimo è dedito alla causa della rivoluzione messicana; il pistolero, simpatizzante per i ribelli, si rivolta così contro il mandante. Ma le sorprese non sono ancora finite.
L'argentino Tulio Demicheli lavorò parecchio a lungo nel campo dello spaghetti western, collaborando a più riprese con il cinema nostrano; anche questo Un uomo e una colt è una co-produzione (classico dei classici, per il genere) fra Italia e Spagna e, sostanzialmente, non fa altro che inserirsi nel nutritissimo filone ripercorrendone i principali stereotipi. Storia di vendetta (con più aspirazioni ideali della media, senz'altro) e di violenza, la pellicola è scritta dall'esperto - quantunque mestierante - del genere Nino Stresa, con la collaborazione del regista per i dialoghi; il protagonista Robert Hundar risulta all'anagrafe Claudio Undari, mentre al suo fianco troviamo il solito, grandissimo Fernando Sancho e inoltre Gloria Milland, Mirko Ellis, Raf Baldassarre e altri nomi di anche minore rilevanza. Azione, sparatorie a non finire, i grandi spazi aperti del selvaggio west: gli unici effetti speciali della pellicola sono per forza di cose queste; per il resto tutto si attiene qualitativamente ai minimi standard del prodotto. 2,5/10.
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