Regia di Pino Tosini vedi scheda film
La polizia ritrova il cadavere di un siciliano ammazzato nel nord Italia. Le indagini portano ben presto a un grosso giro di prostituzione che fa capo alla malavita organizzata del profondo sud.
E' un esordio strano, certo sui generis, questo Bocche cucite per Pino Tosini: non si tratta nè di un'opera dalle esplicite connotazioni autoriali, nè meramente del cosiddetto 'cinema civile', di denuncia sociale, nè di un semplice poliziesco. Bocche cucite ha qualcosa di tutte e tre le componenti, senza sbilanciarsi mai concretamente da una parte o dall'altra; non si tratta in ogni caso di una pellicola alimentare, fine all'intrattenimento in sè, sebbene il messaggio di fondo dell'opera non vada a scavare granchè nel torbido, non lasci l'amaro in bocca del tipico lavoro aderente alla cronaca nera che spopolerà sui grandi schermi nostrani negli anni immediatamente successivi. Tosini debutta parimenti come sceneggiatore, affiancato da Walter Alberti, che sarà suo sodale anche per il successivo Revenge (1969), e da Catherine Varlin: tutti nomi di scarsa o nessuna notorietà, come d'altronde può dirsi per larga parte del cast artistico, che al di fuori di Lou Castel e Pier Paolo Capponi non vede in scena volti di effettivo rilievo. Si segnala quantomeno la collaborazione per i dialoghi da parte del giornalista Gian Carlo Fusco, penna turbolenta che toccò solo marginalmente il mondo della celluloide, senza lasciare grandi tracce del suo passaggio. 4/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta