Regia di Gorô Taniguchi vedi scheda film
Quindicesimo lungometraggio dedicato all'opera di Eiichiro Oda, One Piece Film: Red arriva nelle sale italiane preceduto dalla premessa di essere la produzione cinematografica più ambiziosa della Toei Animation per quanto riguarda il brand, oltre che da un grande successo d'incassi al botteghino giapponese.
Il film di Goro Taniguchi magari pecca per quanto riguarda la messinscena dell'azione, non particolarmente fantasiosa né tecnicamente degna di nota, però si dimostra ispirato in molti altri contesti: focalizzandosi sul personaggio di Uta, una giovane cantante diventata in poco tempo estremamente popolare, l'opera cala i suoi assi nelle maniche soprattutto nelle animazioni delle canzoni, che si fanno veri e propri flussi di colori e forme espressioniste, mentre la trama si dimostra capace di evolvere nella direzione di temi estremamente delicati e moderni, come la depressione e l'inclusione, senza perdere la propria capacità peculiare di affrontarli con tanta leggerezza e un'innata predisposizione al grottesco e all'eccesso. La costruzione del villain, ispirata al fenomeno orientale degli idol (ma in parte anche ai "guru messianici" figli dei fiori), è sicuramente l'elemento più affascinante e riuscito di One Piece Film: Red, un film che ha evidenti difetti soprattutto a causa di una risoluzione affrettata, stroncata artificiosamente, ma che nella scelta di una minaccia meno "roboante", di una resa visiva e un'atmosfera così giocose, sature di colori, si fa apprezzare per il suo essere un omaggio sentito ad un'opera che va avanti da venticinque anni.
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