Regia di Antonio Albanese vedi scheda film
Antonio (Antonio Albanese) è un operaio ormai in pensione, separato dalla moglie e appassionato di bocce. Quando scopre che la figlia prediletta sta per sposarsi, pieno d’entusiasmo decide di chiedere un prestito in banca per pagare le spese delle nozze. Proprio in questo frangente, tuttavia, scoprirà una verità sconvolgente, destinata a imprimere una svolta drammatica alla sua vita: la banca è sull’orlo del fallimento e si è bruciata tutti i suoi risparmi.
Antonio Albanese non solo interpreta, ma anche dirige questo film incentrato su reali eventi di cronaca, dedicato infatti a coloro che hanno perso i loro risparmi nei crac finanziari. Se dimostra di avere un buon senso della regia, mettendo in scena una storia lineare che procede verso il dunque senza strafare, quello che non torna del tutto è proprio la caratterizzazione del protagonista: uomo semplice, sprovveduto, vittima del sistema, non perché inverosimile - tutt’altro - ma perché sullo schermo, nella costante e ripetuta sottolineatura di questi tratti, finisce per apparire involontariamente caricaturale. Così, anche le potenzialità interpretative di Albanese (notevoli, se si pensa ad esempio a un film come Giorni e nuvole, di Soldini) rimangono soffocate, e il rischio è quello di vedere trasformato un personaggio tragico in una macchietta.
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