Antonio è giunto alla pensione dopo aver lavorato tutta la vita in un cantiere nautico; la sua vita si divide tra la compagnia degli amici, la madre anziana che ha bisogno delle sue cure e l'amatissima figlia Emilia, avuta dalla ex moglie, con cui peraltro è rimasto in ottimi rapporti. La notizia dell'imminente matrimonio della figlia lo rallegra tantissimo, soprattutto perché può finalmente utilizzare i risparmi per regalarle la cerimonia che merita. Quando però si reca in banca per fare il punto e verificare di quanto dispone, cominciano i guai: impiegati e direttori, sfuggenti, sembrano avere qualcosa da nascondere.
Film dalla scrittura zoppicante che prova a rifarsi al cinema di Ken Loach, ma senza essere altrettanto brillante. Tuttavia riesce a salvarsi dall'oblio grazie al crescendo psicologico del protagonista, effettivamente riuscito, e al notevole finale. Una visione la merita.
Bello spaccato di una realtà italiana relativa ad intere fasce di popolazione truffati dalle banche locali, ladre legalizzate tutelate dallo Stato. Lascia l'amaro in bocca, ma racconta la cruda e dura realtà. Grande l'interpretazione di Antonio Albanese, in questo caso bravo anche dietro la cinepresa. Voto: 6
Vedo rispecchiato il mio vissuto in questo film. Albanese ci parla di una quotidianità meschina, povera, della capacità di sognare come la cosa più importante. Perdere i sogni è perdere il senso della vita, il senso dell'orientamento. Avere un'etica e una morale da difendere e far valere anche nel lavoro che facciamo una scelta.
Non è un film perfetto, ma pur con qualche esagerazione ha il valore di insegnare una grande lezione sugli investimenti 'non fidarsi' ma 'informarsi'. Qui sono tutte facce comuni, i ritmi della vita normale, abiti e scenografie da vera provincia. Miseria e semplicità della vita di tutti. Non è il solito filmetto italiano inguardabile.
Badate bene prima di firmare in Banca la collocazione di risparmi di una vita in azioni bancarie....qua e' finito malissimo,ma anche se raramente e' successo.Grande Albanese!!!!
Costruito sulla scia dei film dei Dardenne, "Cento domeniche", storia di un pensionato - ostico - defraudato dalla banca che ne trattiene i risparmi, è un film monco. Privo, cioè, di un sussulto che ne giustifichi la narrazione; privo di musiche senza motivo; privo di cellulari, pc e simili, tanto che si fatica a collocarlo. Insufficiente.
Albanese presenta un'opera impegnata, nelle ambizioni, ma troppo superficiale, irrisolta e lacunosa per centrare nel segno. Meglio di lui ha fatto senza dubbio Morabito, con il suo Il venditore di medicine. Si apprezzano gli scopi e la narrazione intellettualmente onesta, che, però, non decolla da un lato e non graffia dall'altro.
"Cento vetrine" tenta la strada della commedia agro dolce e riesce nello scopo di giungere gradualmente al dramma procedendo con leggerezza. Un film senza squilli eccessivi, ma girato con garbo, misurato nei toni e preciso nell'uso delle parole da dire per condannare la voracità delle banche. Bravo Albanese, che ormai sa indossare ogni maschera.
Grande prova di regia, dove riesce a far recitare tutti molto bene, lui compreso. La naturalezza dei personaggi e delle situazioni rappresentate in questo lavoro, non sono più facilmente riscontrabili da parecchio tempo ormai nei film italiani. Soggetto: I ladri più pericolosi spesso si nascondono nelle istituzioni.
Un grande Antonio Albanese si immedesima alla perfezione nel protagonista, rifugge dalla retorica radical chic tipica dell'attuale cinema italiano e dà una strepitosa prova d'attore.
Con gli infausti tempi che corrono, nessuno può più permettersi di dormire sonni tranquilli. Neanche chi ha già completato buona parte del suo percorso di essere umano, chi ne ha viste e affrontate tante, riuscendo sempre a uscirne integro o – mal che andasse - con ammaccature curabili. Anzi, oggigiorno soprattutto la vecchia guardia corre i rischi maggiori, per via di… leggi tutto
AL CINEMA
Cento domeniche sono quelle trascorse al lavoro da parte di un laborioso idraulico ora ricoverato in ospedale a seguito dello chic provocato in lui dalla notizia che la banca locale si trova in cattive acque e che tutti i risparmi di una vita, depositati presso quelle casse ed investiti senza saperlo in obbligazioni convertibili, ora tramutate in azioni, lo hanno visto trasformarsi… leggi tutto
Cento domeniche, si dice, occorrevano a un operaio negli anni '60 per costruirsi la casa. Lavoro, casa e uno stipendio fisso sono tradizionalmente la piattaforma sulla quale erigere la propria famiglia, quindi la vita. In una società capitalista e materialista fondata sul lavoro, o, per meglio dire, sul suo sfruttamento da parte dei ceti dominanti, la massima ambizione di… leggi tutto
Bel film, bravo Albanese. Trama realistica coinvolgente per chi i guai, citati nel film, l'ha passati davvero. Albanese si dimostra un attore completo, dal comico a drammatico. Ottima scelta dei comprimari. Consiglio a chi, come me, ha subito in parte la fregatura da parte di certe banche, di guaredarlo preparandosi ad arrabbiarsi tanto da dovere interrompre per un momento il film. Dubito che…
Antonio è un ex operaio, appena andato in pensione, di neppure sessant'anni. Divorziato, vive per sua madre, anziana in difficoltà, e sua figlia che sta per sposarsi. Antonio va nella banca del paese, dove tutti si conoscono, per organizzare il matrimonio. Ma i suoi soldi sono spariti. E così quelli di tantissimi compaesani. La banca è fallita da un giorno all'altro e…
Quando Antonio Albanese veste i panni di attore drammatico come in questo Cento Domeniche, da il meglio di se stesso.
Il film tendenzialmente non è un capolavoro assoluto, anzi probabilmente pecca nella sceneggiatura, portando avanti il dramma del protagonista, ma inserendo qua e la dettagli inutili come l’amante.
La regia di Albanese, è semplice, basica ma mai…
Antonio Riva è un tornitore, ormai in prepensionamento, che tuttavia continua a recarsi in fabbrica, lavorando per pochi soldi in nero. Accudisce la madre in preda alla demenza senile, è in buoni rapporti con la ex moglie e ha un'amante sposata, che non vuole impegni, ma solo sesso spensierato. Il suo unico svago è giocare a bocce con gli amici. È padre di una figlia…
Nel 1998 dopo avere fatto il militare ho fatto dei concorsi per entrare in banca e ne superai tre, decisi di accettare l'offerta più ad ampio respiro. Per un anno ricoprii l'incarico della tesoreria degli enti pubblici, poi mi spostarono a 40 km da casa e mi fecero fare il cassiere. Quando dissi al direttore della mia filiale che a me piaceva seguire gli enti pubblici lui mi rispose: "Tu…
Da poco in pensione dopo una vita di onesto e duro lavoro in una piccola e florida azienda del Nord Italia, Antonio gode dell'amicizia dei compagni di una vita e della stima del suo ex-principale; ha una relazione con una donna sposata pur essendo rimasto in buoni rapporti con la moglie, dalla quale è separato. Vive insieme alla mamma, un'anziana non più autosufficiente; passa le…
Antonio è un uomo semplice. Tornitore in pre-pensionamento, passa il tempo libero giocando a bocce. Si prende cura dell’anziana madre e coltiva una relazione con Adele, donna sposata. Quando l’adorata figlia Emilia gli comunica la decisione di sposarsi, Antonio è felicissimo. Ma quello che sembrava un sogno, il sogno di una vita, si trasforma ben presto in un incubo.…
Le premesse per fare bene c'erano tutte ma Albanese prova talmente tanto rispetto per lo scottante e drammatico argomento trattato da limitarsi a fare l'ennesimo film che va a rimorchio della cronaca degli ultimi 15 anni. Se ne apprezza l'afflato civile - in particolare per la descrizione di un mondo semplice fatto di piccoli e grandi momenti di serenità e sconforto in cui ogni…
Cento domeniche, si dice, occorrevano a un operaio negli anni '60 per costruirsi la casa. Lavoro, casa e uno stipendio fisso sono tradizionalmente la piattaforma sulla quale erigere la propria famiglia, quindi la vita. In una società capitalista e materialista fondata sul lavoro, o, per meglio dire, sul suo sfruttamento da parte dei ceti dominanti, la massima ambizione di…
Quanta acqua è passata sotto i ponti di Antonio Albanese, dal suo tenero esordio come regista, con lo stralunato "Un Uomo d'Acqua Dolce", 1997! Contando anche il gioiellino della serie TV "I Topi", altamente sottovalutata, sono solo sei le prove registiche di Antonio, e questo suo ultimo sforzo, è probabilmente il film più importante. Albanese ha anche scritto la…
Antonio (Antonio Albanese) è un operaio ormai in pensione, separato dalla moglie e appassionato di bocce. Quando scopre che la figlia prediletta sta per sposarsi, pieno d’entusiasmo decide di chiedere un prestito in banca per pagare le spese delle nozze. Proprio in questo frangente, tuttavia, scoprirà una verità sconvolgente, destinata a imprimere una svolta drammatica…
Seguo il buon esempio di Roberto/obyone ed elenco qui - in relazione all'invito di un anno fa di End User - cinque film che ricordo d'aver visto in sala nel corso del 2023. Non me ne sovvengono altri.
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Come pronosticato, il cerbero Wonka-Santocielo-Ferrari rivoluziona le prime posizioni, facendo cadere C’è ancora domani non solo dalla vetta ma addirittura dal podio (non che il film smetta per questo di…
Mentre C’è ancora domani si appresta a entrare nella top 5 dei film italiani più visti del XXI secolo, abbiamo un cambio nel podio. Gli straordinari risultati delle anteprime a pagamento facevano…
Il 2023 è proprio l'anno della definitiva consacrazione di un attore versatile e impegnato come Antonio Albanese. Iniziato l'anno con un gioiello come Grazie ragazzi, lo chiude con un'altra perla da regista e interprete. In Cento domeniche (titolo indovinatissimo che fa riferimento ai giorni extralavorativi impiegati da un amico per costruirsi una casa e, in seguito, vedersi espropriato…
Ottimo tema sociale volutamente dimenticato. Ottima scelta location e cast. Albanese staordinario interprete che mi ha fatto piangere. 30anni fa ho vissuto l'inizio del degrado bancario e dei diritti nel mondo del lavoro che tutti, e i nostri politici in primis, ora fingono di ignorare. Centinaia di migliaia di casi come quello di Antonio andavano ricordate perchè non è finita.…
C'è stato di peggio nella realtà (BANCA ETRURIA) in seguito ad una decisione del Governo Renzi (Decreto Salva Banche):
Luigino D'Angelo, il pensionato che si è tolto la vita per aver perso 110mila euro a investire i suoi risparmi in
O B B L I G A Z I O N I subordinate.
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Vi starete comprensibilmente stufando di un commento del box office che ogni weekend si apre puntualmente sul film di Paola Cortellesi, ma le dimensioni del fenomeno sono tali che non possono essere trascurate e vanno…
Con gli infausti tempi che corrono, nessuno può più permettersi di dormire sonni tranquilli. Neanche chi ha già completato buona parte del suo percorso di essere umano, chi ne ha viste e affrontate tante, riuscendo sempre a uscirne integro o – mal che andasse - con ammaccature curabili. Anzi, oggigiorno soprattutto la vecchia guardia corre i rischi maggiori, per via di…
Lontano dai toni rassicuranti e un po' "piacioni" di alcuni personaggi interpretati in precedenza, Albanese affronta una tematica di attualità e ben presto dimenticata dalle istituzioni, relative alle truffe (più o meno legittimate) perpetrate dagli istituti di credito ai danni dei piccoli risparmiatori. Ponendo in risalto la tragedia di un uomo qualunque, Albanese sposta il…
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Commenti (14) vedi tutti
Film dalla scrittura zoppicante che prova a rifarsi al cinema di Ken Loach, ma senza essere altrettanto brillante. Tuttavia riesce a salvarsi dall'oblio grazie al crescendo psicologico del protagonista, effettivamente riuscito, e al notevole finale. Una visione la merita.
commento di EvilDevin87Bello spaccato di una realtà italiana relativa ad intere fasce di popolazione truffati dalle banche locali, ladre legalizzate tutelate dallo Stato. Lascia l'amaro in bocca, ma racconta la cruda e dura realtà. Grande l'interpretazione di Antonio Albanese, in questo caso bravo anche dietro la cinepresa. Voto: 6
commento di GARIBALDI1975Interessante, anche se superficiale. Finale degno di nota.
commento di gruvierazOttimo film di Albanese, attore e regista.
leggi la recensione completa di Furetto60Vedo rispecchiato il mio vissuto in questo film. Albanese ci parla di una quotidianità meschina, povera, della capacità di sognare come la cosa più importante. Perdere i sogni è perdere il senso della vita, il senso dell'orientamento. Avere un'etica e una morale da difendere e far valere anche nel lavoro che facciamo una scelta.
leggi la recensione completa di cantautoredelnullaNon è un film perfetto, ma pur con qualche esagerazione ha il valore di insegnare una grande lezione sugli investimenti 'non fidarsi' ma 'informarsi'. Qui sono tutte facce comuni, i ritmi della vita normale, abiti e scenografie da vera provincia. Miseria e semplicità della vita di tutti. Non è il solito filmetto italiano inguardabile.
commento di MaurisurfBadate bene prima di firmare in Banca la collocazione di risparmi di una vita in azioni bancarie....qua e' finito malissimo,ma anche se raramente e' successo.Grande Albanese!!!!
commento di ezioCostruito sulla scia dei film dei Dardenne, "Cento domeniche", storia di un pensionato - ostico - defraudato dalla banca che ne trattiene i risparmi, è un film monco. Privo, cioè, di un sussulto che ne giustifichi la narrazione; privo di musiche senza motivo; privo di cellulari, pc e simili, tanto che si fatica a collocarlo. Insufficiente.
commento di maurri 63Film da vedere. Non c'è partita tra ingenuità ed onestà contro potere ed egoismo.
commento di TreferTAlbanese presenta un'opera impegnata, nelle ambizioni, ma troppo superficiale, irrisolta e lacunosa per centrare nel segno. Meglio di lui ha fatto senza dubbio Morabito, con il suo Il venditore di medicine. Si apprezzano gli scopi e la narrazione intellettualmente onesta, che, però, non decolla da un lato e non graffia dall'altro.
leggi la recensione completa di Souther78"Cento vetrine" tenta la strada della commedia agro dolce e riesce nello scopo di giungere gradualmente al dramma procedendo con leggerezza. Un film senza squilli eccessivi, ma girato con garbo, misurato nei toni e preciso nell'uso delle parole da dire per condannare la voracità delle banche. Bravo Albanese, che ormai sa indossare ogni maschera.
commento di Peppe ComuneGrande prova di regia, dove riesce a far recitare tutti molto bene, lui compreso. La naturalezza dei personaggi e delle situazioni rappresentate in questo lavoro, non sono più facilmente riscontrabili da parecchio tempo ormai nei film italiani. Soggetto: I ladri più pericolosi spesso si nascondono nelle istituzioni.
commento di iroRingrazio Antonio Albanese, questo film andava fatto, però...
leggi la recensione completa di cherubinoUn grande Antonio Albanese si immedesima alla perfezione nel protagonista, rifugge dalla retorica radical chic tipica dell'attuale cinema italiano e dà una strepitosa prova d'attore.
leggi la recensione completa di silviodifede