Regia di Ugo Liberatore vedi scheda film
Slabbrato nello sviluppo e ridondante nella definizione dei personaggi, ma gravido e pulsionale, pieno di sequenze visionarie e di mefitiche scenografie adornate dalle luci sulfuree di Alfio Contini. Una Venezia dominata da forze trascendenti e demoniache, metafora del disfacimento psicologico e simbolo del fanatismo religioso. Esangue e magnifica Rena Niehaus. Uterino.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta