Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
Una ricostruzione storica perfetta e potente che sprigiona grande cinema.
Bellocchio con "Rapito” ha firmato un capolavoro. Ha scelto un tema insidioso e poco battuto: quello dell’Italia governata dalla Chiesa cattolica che imponeva il potere temporale, al pari di quello esercitato dagli Stati. Bellocchio ha scelto di tornare a un fatto di cronaca accaduto a Bologna nel 1858 quando il giovanissimo Edgardo Mortara viene prelevato con la forza dalla sua famiglia ebrea per obbligarlo a una educazione cattolica. Il motivo? Edgardo, a pochi mesi di vita, aveva ricevuto il battesimo da una solerte governante per alleviarlo dalla sua malattia con il rischio di morte. In questo contesto si snoda il potentissimo film di Bellocchio: dalla regia agli attori (uno più bravo dell’altro), dalla colonna sonora alla sceneggiatura. Decine di personaggi si susseguono, uno più caratterizzato dell’altro.
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