Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
Rapito grande cinema che emoziona e scuote nel profondo, Marco Bellocchio gira in “Stato di grazia” uno dei suoi film più belli, una gemma rara e nerissima, dove il Male è camuffato dal Bene della Chiesa Cattolica.
Rapito Italia-Francia-Germania 2023 la trama: tratto dalla vera storia di Edgardo Mortara, un bambino ebreo di Bologna portato via di notte alla propria famiglia nel 1858 e trasferito a Roma per essere educato secondo la fede cattolica, perché in gran segreto battezzato da una collaboratrice domestica, che non voleva vederlo finire nel “Purgatorio”. La recensione: Marco Bellocchio con Rapito ci regala un film potente nerissimo e ci racconta con il suo stile di grande cineasta un’opera d’autore che ha il pregio di spiegare quanto la religione e la politica hanno il potere non solo di indirizzare le nostre vite, ma come nel caso di Edgardo Mortara di stravolgerla e cambiarla per sempre, lasciando in un profondo senso di vuoto e di malinconico dolore anche il padre, la madre ed i fratelli. La grande abilità del regista sta nel raccontarci un fatto realmente accaduto come fosse un film horror, va detto anche che questa storia aveva interessato il grande regista americano Steven Spielberg, che sicuramente avrebbe girato un ottimo film, però meno male che non è stato così, perché Bellocchio ha ripeto prodotto un film straordinario con grandi interpretazioni e con molte scene madri, che fanno di Rapito grandissimo cinema. Mi hanno colpito e turbato ad esempio le donne che all’inizio della vicenda conducono a Roma Edgardo, vere e proprie streghe avvolte in un velo nero. Un film horror che parla di possessione in cui “Il Diavolo”, però è la sacra Chiesa Cattolica, che si sa nel nostro paese ha un forte potere di suggestione ed influenza la nostra intera vita in modo subliminale. La lotta nell’animo del protagonista da bambino interpretato da Enea Sala e da grande da Leonardo Maltese, non è solo quella di ritornare dalla sua famiglia, ma soprattutto una grande battaglia per difendere strenuamente e con sofferenza e dolore la propria identità, senza perdere il senso della realtà e sull’orlo di una possibile pazzia latente. Scelto per diventare un apostolo di Gesù Cristo poco alla volta Edgardo subisce una trasformazione e si lascia condizionare e quindi convertire alla fede cattolica , cambiando il suo carattere ed i suoi principi, un cambio non solo umano, ma anche emotivo. Sara’ così sempre più “distante” dai genitori e dai fratelli e finisce per vedere in Pio IX il suo padre putativo, interpretato in modo magistrale da Paolo Pierobon, bravo attore qui al ruolo della vita e visto recentemente in un altro buon film “La caccia” di Marco Bocci. Il padre del bambino rapito è interpretato da Fausto Russo Alesi, la madre da Barbara Ronchi incredibilmente brava e matura ormai per grandi ruoli, ci regala una grande e realistica prova drammatica, Fabrizio Gifuni invece è l’inquisitore del Papa, anche lui recita in stato di grazia e ci regala una prova magistrale, una delle migliori della sua brillante carriera. Collabora alla sceneggiatura inoltre e va detto Susanna Nicchiarelli altra grande regista italiana in crescita esponenziale vedi il suo ultimo film “Chiara”, la colonna sonora capace di creare ansia ed accompagnare le molte scene madri del film di Fabio Massimo Capogrosso voto 9 Attori: Enea Sala, Leonardo Maltese, Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Samuele Teneggi, Filippo Timi, Fabrizio Gifuni, Aurora Camatti, Paolo Calabresi, Bruno Cariello, Andrea Gherpelli, Walter Lippa, Alessandro Bandini, Leonardo Bianconi, Daniele Aldovrandi, Corrado Invernizzi, Michele De Paola, Fabrizio Contri, Giustiniano Alpi, Orfeo Orlando, Federica Fracassi, Giulia Quadrelli, Flavia Baiku, Tonino Tosto, Renato Sarti, Christian Mudu, Riccardo Bandiera
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