Regia di Mariano Laurenti vedi scheda film
Caduta ormai nel vertice di film di Nino D’Angelo che RaiMovie impietosamente (e con mio piacere) sta ritrasmettendo, anche il mio pranzo di questo sabato è stato allietato dalla voce e dalle storie del cantante napoletano. Non ricordavo questo film, troppi gli anni che erano passati dall’ultima volta che l’avevo visto, e non ricordavo errori e pecche che dietro un film a basso budget possono celarsi (a volte mai troppo). Qui la trama è povera e ripetitiva all’infinito (come la maggior parte dei film di e con Nino D’Angelo), la solita storia di tradimenti, amori impossibili e contrastati e solito lieto fine. La differenza è, forse, l’ambientazione, prima neve e freddo e poi “consueto” mare e caldo. Le canzoni sono scarse (una sola è veramente bella) e la storia finisce prima che lo spettatore si renda conto che è iniziata, senza mancare però di accorgersi che quello che balla in discoteca in realtà è una lei (solo un cieco potrebbe non notarlo) con tanto di capelli alla Carrà. L’unica stella sincera che riesco a dare a questo, come chiamarlo?, scorrere di frammenti di pellicola?, è la performance di Enzo Cannavale unico e inimitabile nel suo essere mattatore di se stesso e del mondo.
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