Regia di Pasquale Scimeca vedi scheda film
bestiame che pascola in una discarica in aperta campagna; estrema periferia di una grande città. campagna e degrado cittadino come due persone che tentano un dialogo e viene vinto ovviamente dal secondo. due giovani che s'incontrano mediante lo spaccio e la dipendenza dall'eroina. la ragazza che cerca un riscatto dal "fascismo della droga che ti obbliga a fare quello che vuole LEI" nella lettura e nella scrittura quasi patologica, sicuramente terapeutica, e il ragazzo che lavora spacciando.
produzione povera, quasi militante, dove le luci la fanno da padrone, quasi in modo tirannico, ma per bisogno tecnico, per seguire i passi e le tracce di questi raminghi della vita. un pò come le parole della giovane, in cerca di rinascita , rifugiatasi in campagna dopo essere stata in carcere, col compagno, e scarcerata, scrive e legge per sentire meno i dolori della disintossicazione, auto-imposta per amore; per ricomiinciare quando lui uscirà dalla prigione, materiale, dello stato.
le musiche di david sylvian e lou reed, clapton quasi rubate, inziate, interrotte bruscamente e ricominciate, come se il tecnico del suono alzasse e abbassasse il volume, accompagnano, seguono e contemplano il destino impietoso dei due ragazzi e di una terra violentati e abusati da un nemico comune.
un film acerbo nella sua potente passione, sicuramente meritevole di essere visto.
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