Regia di James B. Rogers vedi scheda film
Ci si lamenta spesso (e quasi sempre a ragione) che l’estate cinematografica italiana non regali emozioni, sorprese. E, per contro, che distribuisca negli assolati cinema della penisola, prodotti che definire film si fa troppa grazia; e definire pellicole, si offendono i nastri (magnetici). Chiedere a uno spettatore che magari è uscito di casa per sconfiggere l’afa casalinga, di spendere dieci o dodici o tredici mila lire per assistere a “Dimmi che non è vero” (titolo involontariamente metaforico), suona come una richiesta eroica, visto che poi si ritrova a guardare (come al solito, si fa per dire) una specie di episodio di una qualsiasi sitcom americana, con tanto di esibizione di starlettine di seconda fila (tipo Heather Graham), copioni zeppi di scherzi goliardici alla “Tutti pazzi per Mary” e amenità varie. La storia? Un single crede di aver trovato l’anima gemella che (forse) è sua sorella. Una rima baciata triste come la comparsata di un’ex grande, Sally Field. Un altro bruttissimo segnale da Hollywood.
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