Regia di Marco Risi vedi scheda film
Carlo e Manuel sono due ragazzi con problemi di dipendenza; il primo, ubriaco, ha causato un gravissimo incidente, mentre il secondo, da consumatore di droga, si è ritrovato a spacciare. I due finiscono in una casa di riposo per scontare le loro pene con lavori socialmente utili: molto presto si affezioneranno ai bizzarri ospiti della struttura e ai loro vezzi sopra le righe.
Marco Risi torna al cinema dopo un'infinità: se si escludono i lavori televisivi e paratelevisivi (come l'inspiegabile Natale a 5 stelle, del 2018, girato espressamente per Netflix), era dal 2014 che il Nostro non approdava in sala; allora fu con Tre tocchi. Nel frattempo il regista ha scavallato i 70 (classe 1951) e ha giustamente deciso di realizzare un lungometraggio sulla terza età; ma Il punto di rugiada, a prescindere del titolo poeticamente melenso, non sconfina di un millimetro dai classici, ritriti standard delle pellicole italiane con protagonista un gruppo di anziani. Ci si aspetta insomma una serie di scenette tra il comico e il tragico, in bilico tra risata facile e facile commozione, con personaggi un po' fissati, con i loro riti bizzarri e i loro comportamenti sopra le righe, adorabilmente sfasati, svitati, sconnessi dalla realtà. E proprio questo dal film si ottiene, ma null'altro che questo: la sceneggiatura di Risi, Francesco Frangipane e Riccardo de Torrebruna non si spinge mai oltre la superficie e dettaglia una manciata di caratteri altamente stereotipati con battute ben poco realistiche e sviluppi prevedibili a seguire. Da apprezzare se non altro la lista dei nomi che compongono il cast: Erika Blanc, Maurizio Micheli, Eros Pagni, Luigi Diberti, Massimo de Francovich e, ultimi ma non ultimi, i due giovani interpreti Alessandro Fella e Roberto Gudese sono i nomi principali. Peccato, occasione sprecata. 3,5/10.
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