Regia di Russell Crowe vedi scheda film
per me è assolutamente inguardabile, il punto più basso raggiunto da Russell Crowe, l’unica cosa che si salva è la voce di Luca Ward
Potrei usare diversi aggettivi (negativi) per questo film, ma inutile dilungarsi, per me è assolutamente inguardabile, il punto più basso raggiunto da Russell Crowe, l’unica cosa che si salva è la voce di Luca Ward, nel doppiaggio appunto di Russell Crowe.
Un thriller con una vocazione anche filosofica ma trattata in maniera superficiale e anche inconcludente e contraddittoria per certi versi. Inizia con un flashback dove si vedono alcuni adolescenti che improvvisano una partita a poker in un luogo molto bello, paradisiaco, con una splendida cascata etc etc.. si passa poi quasi subito alla vicenda reale, quello che era il ragazzo più sveglio diventerà, grazie al poker, ultramiliardario, grattacielo personale, collezione di auto da sogno, ogni auto con astuccio contenente una decina di orologi di valore esagerato, insomma una ricchezza da fare “schifo” ma… molto triste! Si capirà poi perché. Si reca presso una sorta di santone per avere un ispirazione, una guida psicologica che lo possa aiutare a superare il difficilissimo momento che sta attraversando, alla fine di tutti i sermoni il santone gli consegna un flacone con una pozione particolare, un misto tra veleno/allucinogeno che avrebbe dovuto usare nei momenti estremi. In seguito questo miliardario organizzerà una partita di poker, riunendo quegli amici di infanzia che non vede da anni, quella che sarà l’ultima partita tra loro e dove egli cercherà di arrivare, per una volta, alla sincerità più profonda per ognuno di loro. Una bella premessa, quindi, per questa partita che sarebbe il tema centrale del film, dove ci si aspetta pathos e tensione, invece rimane di una inconsistenza sconcertante, praticamente un nulla, in quanto poi viene sormontata quasi subito dalla situazione più “thrilleriana”, di tipo più poliziesco, ma
per la verità anche questa abbastanza inverosimile e anzi ridicola, con un cattivo da "casa di riposo" assolutamente inadeguato al ruolo. Si finisce poi con un finale super telefonato. Una sola domanda uscendo dalla sala: Russell ma perché fai ste cose!
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