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Poker Face

Regia di Russell Crowe vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Poker Face

di axe
4 stelle

Da ragazzo, Jake Foley ama sfidare a poker un affiatato gruppo di amici. Da adulto, Jake non ha perso la passione per il gioco; ne ha, anzi, fatto oggetto della sua attività professionale, creando un impero commerciale basato sul poker on-line ed arricchendosi fino a diventare miliardario. A 57 anni, in un difficile momento per la propria vita, riunisce nuovamente gli amici di sempre intorno ad un tavolo verde, all'interno di una villa isolata sulle coste della Florida, sfidandoli ad una partita durante la quale intende chiudere alcune questioni rimaste in sospeso. Nel frattempo, sia coniuge e figlia, sia altre persone si dirigono verso la villa; le prime per risolvere una questione di famiglia, i secondi per portare a termine una rapina. La sontuosa abitazione è piena di tesori d'arte ! Russel Crowe dirige ed interpreta, nei ruolo del protagonista, un thriller con risvolti drammatici. Il racconto ruota intorno alla vicenda umana di Jake Foley, la cui vita volge al termine. Avendo appreso di essere affetto da un cancro che non lascia speranze di sopravvivenza, Jake decide di regolare i rapporti con le persone che gli sono vicino, non sempre sincere o meritevoli, riunendole intorno al tavolo del poker. I motivi della sfida, inizialmente oscuri, si chiarificano man mano che racconto va avanti. Jake, tra una mano e l'altra, "smaschera" gli amici, recuperando un po' di quell'atmosfera primigenia che aleggiava durante le loro partite tra adolescenti. Ancor di più li unisce il sopraggiungere di una banda di rapinatori, guidata da una loro vecchia conoscenza. I personaggi, pur con pochi mezzi e con la complicazione rappresentata dall'entrata in scena delle familiari del protagonista - le quali divengono rapidamente ostaggio dei malviventi - riescono a respingere l'assalto. Tempo dopo, il destino di Jake si compie. I superstiti, grazie ai recenti eventi, sono persone migliori. E' questo, oltre a cospicue somme di denaro - il lascito del protagonista. Russel Crowe è suo buon interprete; la regìa e la sceneggiatura lasciano, tuttavia, a desiderare. La prima parte del film è "nebulosa"; benchè sia facile intuire, sin dal breve dialogo con la ritrattista, che Jake sappia di aver poco da vivere, lo scopo della partita inizialmente rimane oscuro; non condivido, inoltre, la scelta di sovrapporre al tema del gioco l'evento della rapina, il quale dissipa la tensione maturata fino a quel punto, "sgravando" la sceneggiatura dall'impegno nel mantenerla costante, magari approfondendo l'introspezione dei personaggi riuniti intorno al tavolo e rendendo il confronto ancor più drammatico. L'aspetto "thrillng" del film è poca cosa. Rapinatore e complici agiscono fuori da ogni logica, sia nel confronto con gli occupanti della villa, sia tra loro. Mi sento, pertanto, di non consigliare questo film, un ibrido poco riuscito tra due generi pur non incompatibili tra loro, se non ai fan del regista / interprete del protagonista !

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