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Corner Office

Regia di Joachim Back vedi scheda film

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La recensione su Corner Office

di mck
8 stelle

Collazionare a morte, ovvero: «I would prefer not to.»

 

 

Dati il protagonista e l’ambientazione verrebbe superficialmente da dire che questo “Corner Office”, diretto dall’esordiente nel lungometraggio Joachim Bach e sceneggiato da Ted Kupper (“Perfect” di Eddie Alcazar) basandosi sul romanzo breve “the Room” dello svedese Jonas Karlsson, possa costituire una crasi fra Mad Men (Matthew Weiner, 2007-2015) e “Severance” (Dan Erickson, 2022-xxxx), ma la realtà ovviamente è un’altra e quind’ecco che infatti siam qui a ritrovarci più dalle parti di un Charlie Kaufman beckett-kafkiano (e a proposito dell’opera di Kafka nel corso del tempo Beckett avrà modo di dire di essere “diffidente nei confronti dei disastri che si lasciano registrare come un rendiconto” e “disturbato dal loro aspetto imperturbabile”, ma pure di essere colpito dal fatto che in loro “la forma non è scossa dall’esperienza che trasmette”) in cui il nostro novello Bartleby lo Scrivano del XXI secolo, fattosi stakanov-capitalista per incarnare il Destino Manifesto del Sogno Americano più che il Dio Dollaro, rifluisce autisticamente in una stanza forzatamente tutta per sé quand’invece la sua intenzione primigenia era quella di condividerla col maggior numero di persone possibile.

 

Jon Hamm

Corner Office (2022): Jon Hamm

Jon Hamm

Corner Office (2022): Jon Hamm


Jon Hamm, dopo aver stappato, nel 2015, l’ultima Coca-Cola hollywood-californiana lontano dai newyorkesi canyon di cemento, acciaio e vetro della Madison Avenue nell’East Side di Manhattan, ha avuto un’interessante prosieguo di carriera come interprete principale di “Black Mirror: White Christmas” e con ruoli da co-protagonista in “Baby Driver”, “Lucy in the Sky”, “the Jesus Rolls”, “Richard Jewell”, “Good Omens” e “No Sudden Move”, per poi approdare a una sorta di trittico post-CoViD di nuovo da mattator gentile che oltre al qua presente “Corner Office” comprende “Confess, Fletch” e “Maggie Moore(s)” ed infine culminare, per ora, col ruolo da primus inter pares nell’imminente 5ª stag. di “Fargo” (e una piccola citazione alla cittadina del North Dakota si palesa di traverso proprio in “Corner Office” quando nel pre-finale viene citato un certo LindenWood Park…).

 


Al suo fianco è un piacere ritrovare Sarah Gadon (“Enemy”, “the Other Grace”, “Black Bear”), Danny Pudi (“Community”, “Somebody I Used to Know”) - e le sue basette - e Christopher Heyerdahl (“Hell on Wheels”, “Them”), con Bill Marchant (“Chappie”) e Allison Riley a chiudere il cast, mentre la fotografia è del polanskiano Pawel Edelman (“Powidoki”), il montaggio di James Norris, le musiche del duo composto da Frans Bak & Keld Haaning Ibsen (“the Killing”) e tra i produttori vi è la la Anonymous Content di “Mr. Robot” (e Winter’s Bone, True Detective, the Revenant, Catch-22, Outlaw King, Maniac, the Last Day of Ptolemy Gray).

 

 

Il "bello" è che "The Authority, Inc." potrebbe tranquillamente esistere nella Realtà (quella in cui una seconda isola oceanica non può stagliarsi all'orizzonte dietro al Sole che sorge dalle acque o che da esse tramonta), e non è detto che non sia così.

 

Collazionare a morte, ovvero: «I would prefer not to.»

 


* * * (½) ¾ - 7.375       

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