Regia di Giorgio Ferroni vedi scheda film
Un uomo è costretto a fermarsi, causa guasto alla macchina, in una casa di campagna. Aleggia una strana atmosfera qui: non solo gli abitanti del posto credono nell'esistenza dei morti viventi, ma strani fenomeni sanguinolenti cominciano a verificarsi. L'uomo precipita molto presto nell'incubo e nel delirio.
Penultima regia di Giorgio Ferroni, a quasi quarant'anni dagli esordi come assistente di Gennaro Righelli (Al buio insieme, 1935) e a poco meno dall'esordio dietro la macchina da presa (Pompei, del 1936). Onesto mestierante senza particolari doti, il Nostro mette in scena un copione scritto dal trio italo-ispanico (tale è la coproduzione che sta dietro alla pellicola) formato da Romano Migliorini, Gianbattista Mussetto ed Eduardo Manzanos Brochero; si tratta di un thriller piuttosto di maniera, che segue gli stereotipi in voga a quel momento. Il filone era stato riportato prepotentemente in voga dai primi exploit di Dario Argento, fra il 1970 e il 1971; inevitabilmente il cinema 'di genere' nostrano ne seguì la scia, licenziando una marea di prodottini a basso budget come questo, dotati di una trama abbozzata o poco più e con uno o due nomi di minimo richiamo, tanto per coinvolgere il pubblico. Apprezzabile senz'altro il colpo di scena finale. La notte dei diavoli ha un titolo semplice, ma efficace; altrettanto non può dirsi del film in sè, nel quale la tensione va a intermittenza e gli effetti speciali sanguinari impressionano ben poco. Gianni Garko è il protagonista, mentre al suo fianco troviamo fra gli altri Agostina Belli, Umberto Raho, Cinzia De Carolis, Stefano Oppedisano, Teresa Gimpera e Roberto Maldera. Le musiche sono di Giorgio Gaslini (non al suo meglio), che diventerà celeberrimo per la colonna sonora di Profono rosso, nel 1975, proprio di Dario Argento, con il quale ancora - qui nel 1972 - non aveva collaborato. 3/10.
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