Regia di Manlio Castagna vedi scheda film
Per chi quelle emozioni le ha vissute da ragazzo, o da adulto, è impossibile frenare i lucciconi. La nazionale italiana di calcio che nel 1982, in Spagna, vinse il suo terzo titolo mondiale fu anche una compagine miracolosa, capace di riunire sotto un unico grido una nazione dilaniata da mille problemi: politici, economici, sociali e securitari. L'avventura di quella squadra è raccontata con piglio degno di Propp, come fosse la storia di un eroe chiamato, capitolo dopo capitolo, a cimentarsi in imprese sempre diverse, per poi raccoglierne i frutti. Partita sotto pessimi auspici e con un girone di qualificazione deludente, segnato da tre pareggi, quella nazionale - grazie soprattutto alle capacità gestionali del tecnico Bearzot e al ciclone Paolo Rossi - travolse qualunque avversario si trovasse davanti, da Maradona a Zico. Il film - tolta la ridicola presenza di Marco Giallini che, con enfasi malriposta, si limita a chiosare i diversi capitoli di questo viaggio avventuroso - è costruito sulle testimonianze di alcuni dei campioni di allora (Antognoni, Bergomi, Cabrini, Conti, Gentile, Oriali, Zoff), molte immagini di repertorio e non pochi riferimenti al contesto storico-sociale di quegli anni. Un lavoro che, a quarant'anni da quell'impresa, merita la visione, non fosse altro che per tornare a sentire il batticuore nel vedere un gruppo di azzurri tra i più forti di tutti i tempi.
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