Regia di Jean Rollin vedi scheda film
Scritto e diretto svogliatamente da Rollin, L'amante di Dracula è uno dei suoi peggiori lavori. Un collage di temi cari al regista, messi assieme senza alcuna attenzione. Insolitamente pacato, anche sul versante erotico.
Da quando Isabelle (Cyrille Gaudin) è ospite nel convento dell'Ordine della Vergine in Bianco, le suore hanno letteralmente perso la ragione. Quadri di nudo alle pareti, libri proibiti, musica, fumo e alcol: insomma, non si fanno mancare niente. In quel sacro luogo giunge un professore dai poteri medianici, al seguito di un assistente. Sono sulle tracce, nientemeno, che di Dracula. Ma perchè lo cercano in un convento? Il Diavolo, si sa, spesso lì si nasconde. In questo caso è Isabelle la causa di tutte le perversioni in atto tra le sacre mura, destinata dai "paralleli" (devoti del vampiro, anch'essi succhiasangue) a finire in sposa al Principe delle Notte.
Tra gli ultimi lavori di Rollin, un film assolutamente indecifrabile. Lo stile dell'autore permane, ma sbiadito, depotenziato, annichilito in ogni sua componente. La realizzazione, concepita direttamente per l'home video, appare trascurata per via del fatto che non segue una sceneggiatura logica. Vero è che se si tratta di Rollin, la storia è uno scontato punto debole, spesso anche nei suoi lavori migliori. Cimiteri, castelli (La torre del Diavolo), spiagge deserte, vento costante, vampire (s)velate, scheletri, eccentrici personaggi (il giullare nano), orologi che ospitano passaggi segreti: non manca proprio nulla dell'universo poetico e macabro del cineasta francese. Peccato che qui faccia abuso -insolitamente- di astrusi dialoghi, di lungaggini narrative inutili, di passaggi -tra una scena e l'altra- tagliati con l'accetta.
È un Rollin che gira senza più interesse, né convinzione. Che mette, dentro al film, quello che il suo pubblico si aspetta. Senza crederci, nemmeno per un secondo. L'amante di Dracula è contenuto anche sul nudo, pur se lo offre (velatamente) nell'allucinato quarto d'ora finale. Unico momento in grado di ridestare da un sonno profondo, che permette allo spettatore maschile di favoleggiare su quale abito da sposa avrebbe voluto vedere indossare, durante il matrimonio, alla consorte: come sarebbe bella (e affollata) una celebrazione che vede la dolce metà così (s)vestita. Soprattutto se la prescelta ha sinuose fattezze... paragonabili a quelle di Cyrille Gaudin!
Curiosità
L'edizione DVD della Avo Film saccheggia spudoratamente il manifesto di un film altrettanto (poco) interessante: La casa del buon ritorno di Beppe Cino (sotto).
“Forse quelli che scrivono su la Donna Moderna un giorno o l'altro lanceranno la proposta che a uomini e donne sia consentito vedersi addormentati, prima di fare o di accettare una proposta di matrimonio.” (Bram Stoker)
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta