Regia di Sydney Pollack vedi scheda film
Mi vien quasi da sorridere a parlare oggi di un film come questo di quasi trenta anni fa.Con le dovute proporzioni e i dovuti cambiamenti di ruolo,questo film sembra avere una sceneggiatura ispirata alla vicenda di Bertolaso,deus ex machina della nostra protezione civile,accusato di essersi fatto massaggiare a tradimento a colpi di tappi di champagne,di aver preteso e fatto favori,di aver manegiato troppi soldi senza troppi controlli e soprattutto di avere parenti e amici tutti da verificare.Penalmente.Scherzi a parte la storia della giornalista che accusa l'industriale di un delitto solo perchè costui ha parentele poco raccomandabili(che tra l'altro non si scelgono) è paradigmatica del delirio a cui già all'epoca si era arrivati,avendo infilato uno scandalo giornalistico dietro l'altro.Oggi siamo proprio ai livelli di un corto circuito in cui il mostro viene costantemente sbattuto in prima pagina.Ma purtroppo la maggior parte delle volte hanno ragione a sbattercelo.Onestamete questo non è proprio un Pollack brillantissimo,dirige un film in cui la tesi offusca la cinematografia,ha fue attori del calibro di Newman e della Field ma non riesce a volare alto.Ci si ferma al compitino ,corretto,forse anche un filo anonimo.I bersagli sono cercati quasi con acrimonia e la luccicante reputazione della professione giornalistica viene scalfita.Viene ribaltato l'assunto di Tutti gli uomini del presidente.Perchè stavolta il mostro sembra proprio innocente,il giornalista è al di sotto di ogni deontologia e l'FBI usa trucchetti squallidi per rimestare nel torbido.Meglio pubblicare una rettifica....
regia poco incisiva
piuttosto bravo
pasionaria ambigua
non male
bravo
ok
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