Regia di Cesare Cicardini vedi scheda film
Diego fa il tipografo, ha una vita tranquilla e un po’ grigia. Un mattino però si licenzia. Senza motivo. Trova la vecchia cartolina di un amico trasferito al mare e decide di lasciare Milano e raggiungerlo. Ma l’amico è come introvabile, e al posto suo Diego trova un esuberante traffichino di provincia e una bellissima ragazza dell’Est. Vive allo sbando, ma forse a poco a poco trova la misura della sua esistenza. Esordio milanese un po’ anni ’80, quieto e in apparenza minimal, ma con strappi nervosi (il montaggio è tutto “jump-cut”) e un’adesione autentica a luoghi e corpi. La vicenda e i dialoghi sono sul filo della maniera, ma Rinaldo Rocco lungo il film assume una sua presenza, e la Dimitrijevic è fulgida e sommessa. Un film piccolo per costi e ambizioni, di un regista (classe ’69) che potrebbe crescere.
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