Regia di Andrea Di Stefano vedi scheda film
L’ultima notte di amore è l’esempio pratico di cosa può fare il cinema italiano. Questo è un cinema italiano di genere. Quello che si crede non esista più.
Non è certo privo di difetti, ma chi non ha difetti? Ma è un gran bel cinema.
Il genere noir/poliziesco in Italia non ha tanti film da proporre (ovviamente parlo di oggi non degli anni passati) e questo è sicuramente una pellicola che può fare la differenza.
Stupirsi ancora per le grandi interpretazioni di Favino, mi sembra superato, ma anche qui sfoggia una grande arte nel prendersi questo personaggio e renderlo tutto suo.
E’ una dote che non tutti gli attori hanno, ma che è indubbia nell’artista romano.
Da sottolineare anche la prova attoriale di Linda Caridi, l’attrice milanese che nel film è la moglie del poliziotto Franco Amore.
Molto interessante la fotografia di una Milano che non siamo abituati a vedere: grigia, scura, triste e nascosta.
La storia è piuttosto interessante e dura: una trama che in un film italiano non ti aspetteresti. Non perché in Italia fanno film scarsi, ma più semplicemente perché normalmente le nostre trame non annoverano idee da film d’azione.
Bisogna, inoltre evidenziare anche la colonna sonora. Una musica azzeccata per questo genre di film, che ti accompagna durante la visione e ti aiuta ad apprezzare la pellicola.
La regia di Andrea Di Stefano ha scommesso molto su questo film e si è data molto da fare dire, per la buona riuscita di una pellicola che in Italia non siamo abituati a vedere.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta