Regia di Andrea Di Stefano vedi scheda film
Bel Noir, qualche semplicioneria c'è, ma bel noir.
L'ultima notte del poliziotto Franco Amore prima della pensione. Dovrebbe essere semplice routine, invece si rivela un inferno. Un noir in crescendo che esplode in mano allo spettatore minuto dopo minuto, quando dalla luce di un appartamento si scende nel buio della strada. La strada delle macchine che sfrecciano lungo la tangenziale, la strada dove fischiano lamiere e pallottole, la strada dei cinesi e dei poliziotti, la strada che ammazza. Andrea Di Stefano racconta una storia di crimini ed inganni, di personaggi sconfitti, perdenti, che sovente mescola le carte in tavola riuscendo a mantenere il mistero fino alla fine, e nel farlo inscena il dramma dei suoi protagonisti , ignare pedine che hanno già le stigmate della morte segnate addosso. È pensato bene il film, l'incastro temporale è riuscito, e poi Di Stefano ci sa fare anche con la macchina da presa. Coreografa meravigliosamente almeno una scena: quella dell' agguato nel tunnel, in cui sfrutta luci ed ombre trasferendo una totale sensazione di immersività in chi guarda. Bravo Favino, brava Linda Caridi nei panni della moglie. Peccato solo per un finale frettoloso, si poteva osare un po' di più , ma il meglio è fatto!
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