Regia di Andrea Di Stefano vedi scheda film
Dopo 35 anni di una carriera esemplare, durante la quale non ha mai dovuto sparare un colpo, il tenente di polizia Franco Amore (Favino, impeccabile come sempre) è a suo ultimo giorno di lavoro. Proprio mentre sono in corso i preparativi per festeggiare il suo pensionamento, Amore viene chiamato sulla scena di un crimine dove è morto il suo miglior amico e collega (Di Leva) durante un tentativo di rapina di alcuni diamanti. Amore sa benissimo cosa è accaduto e si troverà a doversi barcamenare tra le ambizioni della sua compagna (Caridi, una conferma dalle mille sfumature diverse) in vista di una nuova vita e il suo dovere d'onestà.
Al suo terzo film dietro la macchina da presa, l'attore/regista Andrea Di Stefano firma un polar che ambisce a svecchiare, fin dai titoli di testa, il poliziottesco anni Settanta. Ma la sceneggiatura richiede un'eccessiva sospensione della credulità, gli stereotipi abbondano e l'intreccio tra il poliziotto tutta rettitudine, mala cinese e 'ndrangheta si limita a ricalcare i canoni di genere, con una trama che sembra una via di mezzo tra La promessa (di Sean Penn) e Sui marciapiedi (di Otto Preminger), ma che è lontanissima dal crudo iperrealismo di uno come Olivier Marchal.
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