Regia di Fabrizio Lori vedi scheda film
Il nulla, sulle note di September morn
Ci sono film caduti nell'oblio, che non vengono riproposti in tv e difficilmente reperibili (dvd a tiratura limitata): è questo il caso. Ci sono film caduti nell'oblio, che vengono tardivamente rispolverati e apprezzati (Tarantino docet): non è questo il caso. La storia è inconsistente, il cast più bello che bravo, il luogocomunismo gigioneggia incontrastato. Fabio Testi impersona Michele, un giovane segretario politico cui la vita arride: sposato con Rita, figlia del suo capo(corrente), si ritrova per una serie di circostanze candidato alle elezioni. Questo è il primo quarto d'ora del film...e poi cosa succede? Beh, il più banale degli imprevisti: il protagonista si infatua di una ragazza misteriosa, mettendo a repentaglio tutta la pappa che altri avevano scodellato per lui. Se sarà happy end o cul-de-sac non lo svelo, lasciando la curiosità al temerario spettatore. I temi sono toccati in superficie, senza un minimo di scavo: la mala politica, l'adulterio, la droga (non poteva mancare l'eroina, terribile piaga sociale degli anni Ottanta, di cui si parlava senza parlare). Il titolo stesso pare inadeguato, la metamorfosi di Michele è puramente emozionale quindi apolitica: falco e colomba sono connotazioni tornate in auge proprio nella politica attuale, dominata dall'incoerenza, dal personalismo e dal corrivo cambio di casacca. Film per pochi, quei pochi che avranno l'ardire.
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