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Lo sposo indeciso

Regia di Giorgio Amato vedi scheda film

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La recensione su Lo sposo indeciso

di Furetto60
5 stelle

Farsa grottesca, poco divertente. Buona l'idea di partenza, ma lo sviluppo è deludente. Cast prestigioso e sprecato

Gianni Buridano, alias Gian Marco Tognazzi, è un famoso professore di  filosofia, separato da tempo, innamorato perdutamente di Samantha, alias  Ilenia Pastorelli, una giovane che lavora come donna delle pulizie, nella stessa università in cui lui insegna. Gianni e Samantha malgrado agli antipodi, per differenze culturali e sociali, decidono di convolare a nozze e per giunta  in chiesa, malgrado lo storico atteggiamento laico del professore; Gianni le va addirittura a cantare la serenata, sulle note della canzone di Pupo; amici e conoscenti sono perplessi, l'antropologo e amico  Edoardo Pignone prova a dissuadere il collega. Peraltro un destino beffardo sembra incombere sulla coppia, appena arrivato in chiesa,  il futuro sposo, spinto da un impellente e irrefrenabile stimolo a urinare, è costretto a correre in bagno, la fidanzata cade dalle scale e un furioso acquazzone si scatena; la wedding planner Tina si sforza di salvare la cerimonia, che si preannuncia disastrosa e Martino il suo collaboratore, prenota tac al posto delle foto al Colosseo. Nel frattempo, Buridano non riesce più a smettere di mingere. Dopo la naturale incredulità di amici, parenti e della sposa, la situazione diventa sempre più seria, oltretutto ci sarebbe anche un funerale da celebrare subito dopo. Teresa la collaboratrice clericale di don Michele gli confida:“C’è un’ombra nera che la circonda, qualcuno deve averle mandato una maledizione”. Dopo qualche piccola indagine, si viene a sapere che effettivamente il tapino è vittima di un doppio sortilegio, praticato dalla maga Cecilia, la Gerini, da una parte un anatema dell’ex moglie, gelosa della nuova fiamma e dall’altra una fattura d’amore, richiesta dalla mamma della futura sposa, che dopo aver vissuto con un marito ignorante, vagheggia, perlomeno per la figlia, un matrimonio con persona di cultura; intanto l’unica soluzione per evitare di far morire disidratato Gianni, è quella di ricorrere ad una pozione “antidoto” procurata dalla medesima fattucchiera, che potrebbe annullare il doppio sortilegio e però quindi anche fargli perdere interesse sentimentale per  Samantha: che fare? Il film che conta su un cast strepitoso, parte da un’idea potenzialmente interessante, ma poi spreca tutto nello sviluppo, divenendo una farsa grottesca, lenta e poco divertente, che gira a vuoto intorno a una situazione paradossale. Ricorda, alla lontana, il senso dell’apologo del famoso filosofo francese Jean Buridan “Un asino affamato è accovacciato tra due mucchi di fieno perfettamente identici. Ma non c’è niente che lo spinga a mangiare da una parte piuttosto che dall’altra. Perciò resta fermo e muore di fame”.

Nella fattispecie il protagonista deve  prendere una solenne decisione e siccome sempre come sosteneva il suddetto saggio: “voluntas est intellectus et intellectus est voluntas” quando volontà e intelletto si scontrano, l’esito della sfida è sempre difficile da prevedere e può essere una fatale inerzia.

 

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