Dopo mille difficoltà e dopo aver superato altrettanti ostacoli, Adonis Creed (Michael B. Jordan) è finalmente considerato come uno dei migliori pugili in circolazione e le sue azioni sono in continua ascesa. All'improvviso, nella vita del campione si ripresenta Damian Anderson (Jonathan Majors): amico di infanzia che ha appena finito di scontare una condanna lunga 18 anni, ma soprattutto ex prodigio della boxe tornato in pista per riprendersi tutto quello che ha perso.
Note
Terzo capitolo dedicato ad Adonis Creed, figlio di Apollo Creed, storico avversario di Rocky Balboa. Per la prima volta nella lunga lista di titoli che costituiscono la saga iniziata con Rocky (1976), Sylvester Stallone non appare nel cast (anche se resta come produttore), mentre era presente sia in Creed - Nato per combattere (2015) sia in Creed II (2018) pur se non più impegnato a combattere sul ring ma come allenatore del giovane Adonis. Esordio alla regia per il sin qui attore Michael B. Jordan.
Terzo capitolo della saga sul figlio di Creed, diretto stavolta dall'attore protagonista (Michael B. Jordan) e senza Stallone nel cast. E' una storia che trae il suo maggiore interesse tematico dal dolore, dal rimpianto e dal potere della fratellanza, ma resta tutto in superficie. Diseguale, piuttosto prevedibile, però godibile.
Il film è godibile e intrattiene bene pur con una storia abbastanza banale e lineare. Montaggio non eccelso, troppe cose sembrano essere state tagliate o lasciate incomplete. Però non mi sento di bocciarlo, per il suo genere per me è un film sufficiente che diverte quanto basta.
Possiamo a ragion veduta parlare di saga anche per Adonis Creed, figlio di Apollo, le cui vicende sportive ed umane hanno raggiunto il terzo episodio firmando di fatto una trilogia, affine ma oramai distinta dalla saga di Rocky La novità è che stavolta manca Stallone (si sente), e alla regia c'è il protagonista Michael B. Jordan all' esordio dietro la… leggi tutto
Debutto sul sicuro alla regia per Jordan che, libero dal traino di Stallone, porta avanti la saga Creed. Niente di nuovo al fronte, ma fatto bene. Tornano tutti i pugili dei due precedenti film, alcuni persino sul ring. Creed segue la via tracciata da Rocky. Si è ritirato imbattuto, ma tornerà a combattere dopo esser stato tradito da un amico d'infanzia ritornato da un infausto… leggi tutto
La saga di Rocky, a un certo punto, dal 2015, ha preso un nuovo verso, quello in cui il protagonista è il figlio dell’antico rivale, poi amico, Apollo Creed, con Stallone relegato a fare il saggio allenatore che lo porta, ovviamente, a vincere il titolo. Il primo Creed non era malaccio, piacque molto al pubblico; anche il secondo, seppure minore, era guardabile, ma già con… leggi tutto
Debutto sul sicuro alla regia per Jordan che, libero dal traino di Stallone, porta avanti la saga Creed. Niente di nuovo al fronte, ma fatto bene. Tornano tutti i pugili dei due precedenti film, alcuni persino sul ring. Creed segue la via tracciata da Rocky. Si è ritirato imbattuto, ma tornerà a combattere dopo esser stato tradito da un amico d'infanzia ritornato da un infausto…
Anche quando l'affermazione è certa, il passato può mettere in dubbio quanto fatto fino a quel momento. Ed in questo terzo capitolo della storia del figlio di Apollo il protagonista si trova a combattere, letteralmente parlando, con il proprio passato. Storia interessante sulla quale aleggia in un angolo un personaggio alla Clubber Lang, ma purtroppo senza i famosi "occhi…
La saga di Rocky, a un certo punto, dal 2015, ha preso un nuovo verso, quello in cui il protagonista è il figlio dell’antico rivale, poi amico, Apollo Creed, con Stallone relegato a fare il saggio allenatore che lo porta, ovviamente, a vincere il titolo. Il primo Creed non era malaccio, piacque molto al pubblico; anche il secondo, seppure minore, era guardabile, ma già con…
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Possiamo a ragion veduta parlare di saga anche per Adonis Creed, figlio di Apollo, le cui vicende sportive ed umane hanno raggiunto il terzo episodio firmando di fatto una trilogia, affine ma oramai distinta dalla saga di Rocky La novità è che stavolta manca Stallone (si sente), e alla regia c'è il protagonista Michael B. Jordan all' esordio dietro la…
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Commenti (5) vedi tutti
Clubber Lang assume le sembianze di Dame Anderson. Ma purtroppo "Eyes of the tiger" non si sente più suonare e rimane solo un incontro DAZN.
leggi la recensione completa di Guidobaldo Maria RiccardelliSenza Sly film inutile. Soldi sprecati.
commento di iacopo73Ad ogni episodio la qualità cala e il ridicolo aumenta.
leggi la recensione completa di tobanisTerzo capitolo della saga sul figlio di Creed, diretto stavolta dall'attore protagonista (Michael B. Jordan) e senza Stallone nel cast. E' una storia che trae il suo maggiore interesse tematico dal dolore, dal rimpianto e dal potere della fratellanza, ma resta tutto in superficie. Diseguale, piuttosto prevedibile, però godibile.
commento di Antonio_MontefalconeIl film è godibile e intrattiene bene pur con una storia abbastanza banale e lineare. Montaggio non eccelso, troppe cose sembrano essere state tagliate o lasciate incomplete. Però non mi sento di bocciarlo, per il suo genere per me è un film sufficiente che diverte quanto basta.
commento di Haloahaloa