Regia di Eros Macchi vedi scheda film
Il benestante Massimo De Winter, vedovo di Rebecca, ha deciso di mandare avanti la sua vita. Perciò si risposa. Ma non appena fa ingresso nella villa di De Winter, la seconda moglie percepisce fortissima l'ancora ingombrante presenza dell'amata Rebecca.
L'istintivo, immediato paragone con l'omonimo film diretto da Alfred Hitchcock nel 1940 svanisce nel giro di pochissimi secondi: fin dai titoli di apertura si capisce infatti che questo Rebecca (La prima moglie) è un lavoro di impronta televisiva, che segue a menadito i risicatissimi canoni della Rai del 1969: dal bianco e nero (standard ormai sorpassato, ma tant'è) alle riprese in studio, con scenografie e costumi tendenti all'inverosimile; dalla recitazione impostata e teatrale agli scarni movimenti di macchina, funzionali alla narrazione e mai puramente estetici. Nel cast il nome principale è quello di Amedeo Nazzari e al suo fianco si possono trovare Elena Zareschi, Ileana Ghione, Armando Francioli, Antonio Battistella, Mario Maranzana e Renato Chiantoni. Sin dagli albori della tv di Stato il regista Eros Macchi fu tra i più attivi nei cosiddetti 'sceneggiati', vale a dire nelle trasposizioni per il piccolo schermo di testi (letteratura o teatro) classici; qui mette in scena il romanzo di Daphne Du Maurier che già tre decenni prima aveva incantato il Maestro della suspence per i rivolgimenti e gli sconvolgimenti della sua trama. Naturalmente nel caso specifico della pellicola di Macchi la tensione, va constatato, è ai minimi storici. Buon mestiere per cento minuti di intrattenimento senza infamia, ma soprattutto senza lode. 3,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta