Regia di David Lynch vedi scheda film
Il primo linc(h)iaggio del cinema
In principio fu il buco nero che tutto inghiotte tempo, spazio, trama e personaggi. La nascita del cinema del nostro ha una forza centrifuga irresistibile che non lascia scampo alle nostre povere immaginazioni. Lasciarsi trasportare nel mondo di Henry è l’unico modo per affrontare il viaggio senza pregiudizi etici o estetici per perdere la testa senza bisogno di introdurre materia solida o liquida nel nostro corpo. Tutto è generato dal nostro inconscio vero motore immobile capace di trasformare ogni cosa, di farci scoprire con la mente e non solo con gli occhi. Ogni suono è una dissonanza rispetto al senso comune, un rumore disturbante un pianto fetale continuo. Nella galassia di Henry organico e inorganico, materiale e spirituale trovano un a perfetta e spiazzante commistione. La materia diversa e mostruosa del film è libera di produrre le sue scorie dare sfogo alle sue eruzioni corporali come se stessimo guardando l’archetipo di un orrore splatter senza fine. I dialoghi non lasciano spazio alla logica le famiglie del nostro non possono che essere disfunzionali e malate cosi come i vecchi sono inquietanti anche quando mescolano l’insalata. Tutto è una continua deviazione, l’onirico esplode ad occhi aperti semplicemente si prende il film e facilmente ne esce cancellandosi. L’esordio di lynch è veramente un embrione di qualcosa di inaudito dove non c’è stacco tra presenze concrete o meno e presenze oniriche simboliche o no dove ogni cosa ci conduce alla materia inerte di un incubo senza uscita. Tra le escrescenze tumorali cronenberghiane e l’ambizione cosmica kubrickiana.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta