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Eraserhead

Regia di David Lynch vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Eraserhead

di axe
8 stelle

Dopo aver visto il film e letto decine di commenti, ho concluso che è molto difficile dare un'interpretazione univoca a quanto portato in scena. Del resto, alla luce di eventi, atmosfere, personaggi - le mimiche facciali dei quali dicono più delle parole - e oggetti rappresentati, non potrebbe essere diversamente: è innegabile il profondo simbolismo che permea l'intera opera, ma il significato può esserne colto a sprazzi, mai nella propria interezza, e pertanto in maniera estremamente soggettiva.
La mia interpretazione è la seguente: in una città-pianeta, una divinità muove le leve del destino concedendo al protagonista, un anonimo cittadino che svolge un anonimo lavoro ed ha una fidanzata, ne' bella, ne' brutta, ma con una famiglia alquanto strana (ma quale non lo è ?) la possibilità di diventare padre; il figlio nasce, i due si sposano, più per dovere che per vero amore. Il neonato è una creatura deforme con la testa di agnello, trascurato dalla madre, che, quasi consapevole dell'essere che ha messo al mondo, la abbandona insieme al marito. Il protagonista si trova solo con la creatura, trattata quasi come se fosse un oggetto privo di coscienza, abbandonata su un tavolo; dapprima, scoprendolo - o immaginandolo - improvvisamente malato, se ne prende cura, poi, trascinato un vortice onirico, cerca di comprenderne più a fondo la natura aprendone la fasciatura, e, messi a nudo gli organi interni, lo trafigge, causandone la trasformazione in altro da sè, e la fine del microcosmo del protagonista. Difficile dire dove finisce la realtà, ed iniziano immaginazione e sogni. Come già detto, l'opera è ricca di simboli. E' compito dello spettatore decifrarli. Io ho riconosciuto una certa attenzione verso il rapporto che lega il protagonista al proprio figlio, unico elemento in grado di dissipare l'indifferenza di cui è circondato e permeato: amore di padre; domande che si affollano nella sua mente; la fuga nel sogno e, al tempo stesso, paure e sentimenti sopiti che tornano a galla; la curiosità, innato spirito dell'umanità; la consapevolezza e infine, forse, la pietà.

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