La famiglia borghese di Mecha, una donna sulla cinquantina dedita all'alcol, passa le vacanze a Mandragora nella sua tenuta di campagna nel nord ovest dell'Argentina. La donna ha quattro figli adolescenti e un marito che passa il suo tempo a bere e a tingersi i capelli. Il nucleo familiare di Tali, cugina povera di Mecha che vive in città con il marito e quattro figli, si reca nella villa per trascorrere le ferie. Ai bordi di una piscina che sembra un pantano si succedono alle tavolate dei pranzi, le sieste e le sortite dei ragazzini nei campi e nei boschi. Poi un giorno arriva da Buenos Aires il figlio più grande di Tali che ha un rapporto morboso con una delle sue cugine.
Note
Film di palude, di provincia, di corpi appiccicosi e feriti, di un caldo umido che non risparmia nessuno, di grovigli e crocicchi familiari che si macerano nell'immobilità. _La ciénaga_ della regista argentina Lucrecia Martel è uno degli esordi più impressionanti del cinema argentino degli ultimi anni. Non solo per la padronanza che l'autrice dimostra nei confronti della macchina da presa (difficilissimo mettere in scena i movimenti, gli spostamenti, i dialoghi di un gruppo di persone nella stessa stanza senza ripiegare sulla macchina quasi fissa e, contemporaneamente, senza piombare nel caos o nella maniera), ma soprattutto per la capacità di farci percepire, quasi fisicamente, tutto quello che succede sotto i gesti assolutamente quotidiani di un'estate di vacanza. Premio come miglior opera prima al Festival di Berlino nel 2001.
Martel firma un esordio micidiale per cura formale e lucidità d’intenti, un "Pugni in tasca" sudamericano degli anni 00, rabbioso e morboso in filigrana, in cui nulla si salva dalla palude dell’anima (e di una società intera). Domina e spiazza il crudo sguardo femminile alla base della sensoriale messa in scena. Grandi autrici crescono, finalmente.
voto:7.su personaggi che si trascinano,che vivono in un'atmosfera che li corrode fisicamente e mentalmente fino all'abulia, aleggia un presagio di sventura.
concordo con joe cavana. Che delusione!!! Il "film" piu' squallido e sopravvalutato degli ultimi anni. Non va a parare da nessuna parte! Ma e' questo il Nuovo Cinema Sudamericano?
concordo con joe cavana. Che delusione!!! Uno dei "film" piu' squallidi e sopravvalutati degli ultimi tempi. Non va a parare da nessuna parte!!! Ma e' questo il Nuovo Cinema Sudamericano???
Nella tenuta della Mandragora, una piccola villa con piscina situata nel nord ovest dell'Argentina, una zona montuosa circondata da una ricca vegetazione, sta trascorrendo le vacanze estive (che lì corrisponde al mese di febbraio) una famiglia della buona borghesia cittadina. Alla testa della famiglia ci sono Mecha (Graciela Borges), una cinquantenne dedita all'alcol che… leggi tutto
Un mattone icredibile e insopportabile, il film più noioso e insensato che ho visto negli ultimi anni!!!! Non si capisce nulla per tutto il film e si fa fatica a tenere gli occhi aperti. 107 minuti buttati, meglio fare altro. leggi tutto
Nella tenuta della Mandragora, una piccola villa con piscina situata nel nord ovest dell'Argentina, una zona montuosa circondata da una ricca vegetazione, sta trascorrendo le vacanze estive (che lì corrisponde al mese di febbraio) una famiglia della buona borghesia cittadina. Alla testa della famiglia ci sono Mecha (Graciela Borges), una cinquantenne dedita all'alcol che…
Buenos Aires querida, ci sono mai stato? O forse è solo un mito personale ma si sa quanto i miti servano a leggere il presente e tirare avanti prima di tirare le cuoia.
ho visto il bar Sur ma anche la…
Brava Lucrecia Martel, una delle tante registe donne che negli ultimi anni dimostrano di non aver nulla da invidiare ai colleghi maschi in termini di bravura registica e visione personale. "La cienaga" è un'opera prima, e si tratta di un debutto già maturo e originale, dove la regista dipinge un quadro molto pessimista di una borghesia argentina allo sbando, rappresentata dalla…
"Preferisco pensare che Dio non sia morto, ma solo ubriaco." ~ John Huston
Accorrono cineasti da ogni angolo del pianeta solo per consigliarci film. Un messicano, un inglese, un tedesco, un…
Ormai lo sapete bene: i collegamenti delle taglist devono essere tematici. E quale tema più azzeccato, in questo momento, dell'estate? Caldo, quindi. E vacanze naturalmente: sole, spiagge, mare. Ma non solo: prima di…
L'Argentina è stata colpita in passato da 2 eventi catastrofici.
Il dramma dei desaparecidos durante la dittatura degli anni dal 1976 al 1983 e la grave crisi economica che ha colpito questo paese nel…
E'un film strano,sicuramente originale come costruzione e per la voluta frammentarieta'del racconto.Alla fine la protagonista è la piscina,melmosa,putrida che forse sta a rappresentare la palude in cui stanno affondando tutti i personaggi che attraversano indolenti il film.Interessante anche lo sguardo sulla Natura ne'madre ne'matrigna ma presente e incombente come non mai.Sicuramente non per…
No ho parole;per quello che reputo il film più sensoriale di sempre, non ho veramente parole. Quanto di più vicino al genio di Clarice Lispector si sia visto al cinema, ma anche al "bestiario" di Cortazar,a certe figure di Silvina Ocampo, alle tele di Eric Fischl e Alex Colville, al "faro" di Virginia Wolf. Senza contare Leopoldo Torre Nilsson, Antonioni, Pialat, Bresson,…
Un mattone icredibile e insopportabile, il film più noioso e insensato che ho visto negli ultimi anni!!!! Non si capisce nulla per tutto il film e si fa fatica a tenere gli occhi aperti. 107 minuti buttati, meglio fare altro.
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Commenti (5) vedi tutti
Martel firma un esordio micidiale per cura formale e lucidità d’intenti, un "Pugni in tasca" sudamericano degli anni 00, rabbioso e morboso in filigrana, in cui nulla si salva dalla palude dell’anima (e di una società intera). Domina e spiazza il crudo sguardo femminile alla base della sensoriale messa in scena. Grandi autrici crescono, finalmente.
commento di Inside manVoto 4. [08.02.2012]
commento di PPvoto:7.su personaggi che si trascinano,che vivono in un'atmosfera che li corrode fisicamente e mentalmente fino all'abulia, aleggia un presagio di sventura.
commento di mazingo72concordo con joe cavana. Che delusione!!! Il "film" piu' squallido e sopravvalutato degli ultimi anni. Non va a parare da nessuna parte! Ma e' questo il Nuovo Cinema Sudamericano?
commento di ed woodconcordo con joe cavana. Che delusione!!! Uno dei "film" piu' squallidi e sopravvalutati degli ultimi tempi. Non va a parare da nessuna parte!!! Ma e' questo il Nuovo Cinema Sudamericano???
commento di ed wood