Regia di Ken Loach vedi scheda film
The Old Oak classico film di Ken Loach sempre ad alto ed armonioso livello da vedere e vivere.
The Old Oak Gran Bretagna/Francia/Belgio 2023 la trama: Old Oak (La vecchia quercia) è un classico pub, ma molto speciale e conviviale. Locale aperto da molti anni in una cittadina mineraria del nord est della Gran Bretagna nei pressi di Newcastle.E’ l’unico luogo pubblico, che permette alle persone di ritrovarsi davanti ad una pinta di birra locale. TJ Ballantyne è il gestore con grande padronanza del suo mestiere. Un bel giorno però arrivano nel borgo alcuni rifugiati siriani, che entrano in conflitto con i cittadini inglesi. TJ simpatizza con la giovane Yara, che si è vista distruggere da un buzzurro con la divisa del Newcastle con violenza la macchina fotografica Canon a cui tiene particolarmente. TJ farà in modo di creare unione e comprensione tra le due comunità .......la recensione: The Old Oak è l’ultimo film diretto da Ken Loach e sceneggiato da Paul Laverty, film prodotto da Sixteen Films, StudioCanal UK, Why Not Productions, Les Films du Fleuve. Le riprese sono state effettuate in svariati villaggi della contea di Durham. Il film come lo stile di Ken Loach ci insegna è molto umano e parla di “povera gente”, che cerca di sopravvivere con grande dignità come gli esuli siriani. Un film che colpisce al cuore e emoziona le persone sensibili. The Old Oak è un film necessario ed utile e ci fa entrare nelle varie microstorie, che si dipanano in modo armonioso nel film. Splendida interpretazione della giovane Ebla Mari al suo primo film è stupendo Il personaggio di Yara la coraggiosa ed indomita ragazza siriana che risveglia “Il cuore in inverno” del rude e burbero, ma dal cuore di burro TJ Ballantine il padrone del pub, interpretato in modo divino da Dave Turner. Bella anche la contrapposizione tra i nuclei familiari inglesi che vivono in modo spento e senza speranza e che vedono i siriani, come invasori ed approfittatori, ma non è così, perché sono persone dotate di grande orgoglio e dignità, sono feriti umiliati, ma hanno la speranza di chi ha perso tutto, ma non la voglia di resistere in modo resiliente. questa povera gente viene alloggiata in appartamenti non abitati e creano tensione e scompiglio nella comunità del borgo. Un film a tratti girato come un documentario , dove la solidarietà verrà fuori nella splendida scena finale, con la partecipazione di tutta la comunità al funerale del padre di Yara, un finale che commuove e fa riflettere sul cambiamento che è subentrato e l’odio ha lasciato il posto alla tolleranza ed all’amore. All’interno del film ci sono le varie microstorie individuali, che impreziosiscono la storia della collettività. Un’analisi lucida e sincera quella del regista, capace di regalarci un’altra pepita in una collezione di estremo lusso fin dai tempi di “Family life” del 1971. Un regista sempre in prima linea nel suo cinema sociale, ma sempre altamente spettacolare ed umano cara vecchia quercia sempre dalla parte degli umili e perseguitati. Voto 8 Interpreti e personaggi Dave Turner: TJ Ballantyne Ebla Mari: Yara Debbie Honeywood: Tania Reuben Bainbridge: Rob Kirtley: Andy Dawson: Micky Chris Gotts: Jaffa Cake Lloyd Mullings: amico di Garry Joe Armstrong: Joe
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