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The Marvels

Regia di Nia DaCosta vedi scheda film

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La recensione su The Marvels

di YellowBastard
6 stelle

Trentesima pellicola dei Marvel Studios e seguito (ma non solo) di Captain Marvel, ovvero il primo standalone dell’MCU dedicato non a un eroe ma a un’eroina (importantissimo ricordarsi di questo particolare), un ottimo successo al botteghino del 2019 con oltre 1 miliardo di dollari d’incasso ma con un “lascito” ereditario tutt’altra che positivo, con la protagonista capace (stupidamente) di inimicarsi parte del fandom e l’uscita di altre pellicole e di nuovi personaggi a mettere in secondo piano quello di Carol Denvers.

 

Ecco perché (forse) con The Marvels si è scelto di allontanarsi (almeno un pochino) dalla centralità di Capitan Marvel in favore invece di un film più corale, aggiungendo alla protagonista altri due personaggi ma proseguendo comunque nello sforzo, già iniziano con la precedente pellicola, di trasformare l’MCU in un universo sempre più femminile (o femminista?).

 

The Marvels è un film insospettabilmente valido - Recensione | Nerdevil

 

E se Captain Marvel si basava moltissimo sulle dinamiche da buddy movie tra Brie Larson & Samuel L. Jackson, The Marvels, diretto da Nia DaCosta (Little Woods, Candyman), non si comporta poi così diversamente costruendo il suo maggiore punto di forza proprio nell’alchimia, molto da Charlie’s Angels dello spazio, tra le tre protagoniste e nei loro rapporti così diversi tra loro (una leader solitaria con enormi sensi di colpa, un’altra con rapporti conflittuali verso una specie di amica/madre surrogata e una terza con un’ammirazione/venerazione verso le prime due) che si uniscono, volenti o meno, per salvare un universo in cui gli uomini esistono soltanto come tappezzeria (compreso Nick Fury, la costante “maschile” dell’universo Marvel).

The Marvels non fa altro, quindi, che ampliarne le aspettative creando un mini-gruppo tutto al femminile nel caratteristico stile Marvel, ovvero con molta ironia e mescolanza dei toni, anche arrivando a prenderne in giro alcune mitologie, come il mondo delle principesse e/o i toni del musical, per una critica che però non demolisce “seriamente” ciò che canzona quanto piuttosto ne evidenzia i limiti o le restrizioni ormai desuete.

 

Il problema è preferire a certe sfumature qualcosa di più radicale (sul modello Barbie, per dire) costruendo personaggi “incriticabili” per paura, forse, di non riuscire a espiare dieci anni di racconti prettamente “maschili”, timorosi (anche) di esagerare in modo da sentirsi inattaccabili almeno da quel lato (che diventa quindi ancora più preponderante rispetto ad altri più strettamente legati al concetto stesso di cinema).

È un problema questo che attanaglia (purtroppo) tutta Hollywood ormai da anni (o da decenni?).

 

Découvrez le premier extrait officiel de The Marvels | Disneyphile

 

E se usciamo dalla visione parziale di certe critiche, per quanto confusi per certe scelte (Musical? Troppi gatti?) si possono comunque apprezzare alcune intuizioni che, tra pro e contro, messi a bilancio tendono in realtà più al positivo che al negativo. 

La trama, compressa e a volte frammentaria, come anche i personaggi avrebbero meritato maggiore attenzione e/o respiro e, a volte, il “caos” tende a soffocare la narrazione, si avverte spesso l’ansia di affermarsi come cinema femminile (o femminista?), tra l’altro diretto non a caso da una donna, e la stessa avventura mettono a confronto modelli femminili differenti (il tema del riscatto si allarga anche al villain, anche in questo caso una donna), manca una certa coerenza strutturale, specie nella parte centrale, mentre alcune scene sono al limite del grottesco (quelle sul pianeta Aladna su tutte).

 

Eppure, il film è piacevole e in certi momenti diverte parecchio, anche la sua breve durata (con i suoi 105 minuti è la pellicola più breve del MCU) consente almeno di evitare troppi momenti statici e di conservare un ritmo fin dall’inizio sempre avvincente, e anche le scene di azione, ben coreografate e a montaggio alternato, sono in grado di offrire qualcosa di diverso dal solito.

Sicuramente Nia DaCosta è riuscita a imporre anche una certa personalità al progetto, costruito soprattutto sulla buona alchimia delle sue tre protagoniste nella quale spicca soprattutto Kamala Khan, attraverso il cui sguardo, entusiasta e insieme disincantato, viviamo il pathos della vicenda e affrontiamo l’evoluzione delle altre protagoniste oltre a fornirci i momenti migliori.

 

The Marvels: la recensione | Vanity Fair Italia

 

Fanno parte del cast Brie Larson, Samuel L. Jackson, Teyonah Parrish, Iman Vellani, Zawe Ashton, Park Seo-joon, Lashana Lynch, Gary Lewis, Mohan Kapoor, Zenobia Shroff e Saagar Shaikh.

 

VOTO: 6

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