Regia di James Mangold vedi scheda film
E' un film che rientra a pieno titolo nella saga di Indiana Jones, ma l'effetto nostaglia, comunque inevitabile, è sicuramente la traccia neppure troppo nascosta di tutto il film. Veramente ammirevole è l'interpretazione dell'attempato Harrison Ford, ma sopratutto dopo le sequenze iniziale che lo vedono giovane in mezzo ai nazisti, imprimono al film un effetto deja vù che non si dissolve con il proseguire della visione.
Madd Mikkelsen è un cattivo credibile, mentre meno verosimile mi è parsa l'interpretazione della nota Phoebe Mary Waller-Bridge, così come di Robert Boyd Holbrook: volti celebri, specie il secondo per la prima stagione di Narcos, ma tutto sommato sopra le righe e non convincenti.
Tutto sommato dimenticabile l'apparizione di un quasi irriconoscibile Antonio Banderas.
Insomma un film per appassionati che vogliono rivivere o forse ricordare le emozioni e la curiosità che si provavano quando uscivano i primi film dell saga.
La scena finale che celebra l'incontro di Indy con Marion è troppo smielata per non essere guardata con una smorfia.
Una chiusura degna?
Spero di sì.
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