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La moglie del vescovo

Regia di Henry Koster vedi scheda film

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La recensione su La moglie del vescovo

di luisasalvi
8 stelle

Piacevole. Fuori strada Mereghetti secondo cui un angelo viene in terra "per sostenere un vescovo protestante nella raccolta di fondi per la nuova chiesa": l'angelo ovviamente aiuta tutti non a realizzare sogni (e tanto meno quello ambizioso e mondano del vescovo che vuole una grande cattedrale da ricchi) ma a diventare migliori o piuttosto a scoprire la parte migliore di sé; così il vescovo scopre che in realtà vuole salvare il matrimonio che la sua nuova ambizione sta rovinando. L'angelo riesce a dirottare gli sponsor sulla costruzione di case per i poveri, secondo lo spirito sociale di quegli anni (prima che il sociale diventasse sospetto di comunismo antiamericano), tipico di Capra, al cui La vita è meravigliosa dell'anno precedente chiaramente è ispirato il film. Se è vero, il fatto che Grant non sopportava il film e avrebbe voluto piantarlo a metà ha giovato: il suo sorriso stampato e esibito quasi rabbiosamente, come da contratto, è utile a far imbestialire il povero vescovo e ben si adatta ad esprimere il lavoro che l'angelo deve fare controvoglia, come pure certe altre arie stracche da attore che ripete una parte che non lo convince; perché sa di non potersi innamorare della moglie del vescovo, o almeno di non doverlo far capire; in una situazione in cui, in fondo, qualunque espressione assuma ha una giustificazione. Troppo comodo, troppo facile, adatto anche a un attore svogliato e ad un regista modesto. E con ciò? Molto meglio questo di quelli ambiziosi che vogliono fare arte grande senza averne le ali: non sarà una voluta metafora, nel vescovo che ha lasciato la sua modesta chiesa in cui era un ottimo prete, per diventare un pessimo vescovo per ricchi?

Rivisto dopo molti anni condivido il giudizio positivo sul film, e trovo un riassunto ancora peggiore in Morandini, secondo cui il vescovo "è in difficoltà perché deve  badare, insieme, alla bella moglie e a una vedova danarosa che potrebbe finanziare la nuova chiesa"; con tali premesse il film diventa una commedia "frivola". Eppure l'angelo riesce a convincere la vedova a dirottare il suo denaro verso la costruzione di case per i poveri anziché sulla cattedrale come intendeva prima, e poi è esplicito nell'insegnare al vescovo che non deve desiderare la cattedrale, bensì dedicarsi alla bella moglie; e ci riesce facendolo ingelosire. 

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