Regia di Michael Almereyda vedi scheda film
Michael Almereyda tenta un'operazione audace ma rischiosa, già sperimentata con successo da Baz Luhrmann con "Romeo + Juliet". Trasportare la tragedia di Amleto nella New York contemporanea mantenendo quasi inalterati i dialoghi originali. Il risultato purtroppo è goffo, straniante e poco lusinghiero. "Hamlet 2000" è infatti un giochetto artificioso, inerte e superficiale. Ambientare il celebre monologo dell'"essere o non essere" nel reparto action di un Blockbuster è un'idea azzardata, curiosa e tutto sommato simpatica così come riuscito è il video sperimentale composto di spezzoni di altre opere, cartoon o cinema muto, con cui Amleto, giovane filmaker, mette lo zio di fronte alle sua malefatte ai danni del fratello. Purtroppo però Almereyda nel complesso non riesce a cogliere la modernità e la forza del testo di Shakespeare, se non in superficie. Messa in scena algida e fin troppo tecnologica, continui e infantili rimandi a specchi, telecamere, vetrate, video, monitor, macchine fotografie, superfici riflettenti, banali parallelismi tra il giovane Amleto e il dannato per antonomasia James Dean (citato esplicitamente), duelli prima in fioretto poi con le pistole sul tetto di un grattacielo, la Danimarca trasformata in una potente corporation. Se l'obiettivo era raccontare il disagio e lo smarrimento giovanile di oggi con le sempre lucide ed incisive parole di Shakespeare, purtroppo non si può dire centrato in pieno, proprio per la difficoltosa, stridente ed impacciata amalgama tra immagini ultra accessoriate e testo classico. Anche perché gli interpreti, soprattutto quelli giovani, non sembrano particolarmente adeguati. Se Ethan Hawke, fino ad ora il più giovane attore ad interpretare Amleto (all'epoca delle riprese aveva infatti solo 29 anni) ha una sua febbrile e carismatica presenza, ma risulta meno convincente che in altre sue prove, insopportabile è Julia Stiles (Ofelia), praticamente abituata a queste per lo più nefaste riletture moderne di Shakespeare, vista la sua presenza anche nei disastrosi "10 cose che odio di te" (da "La bisbetica domata") e "O come Otello", rispetto alle quali, va riconosciuto, questo "Hamlet 2000" è senza dubbio superiore. Il resto del lussuoso cast (Bill Murray, Diane Venora, Liev Schreiber, Kyle MacLachlan, Sam Shepard, Steve Zhan) si limita a prove dignitose e scolastiche, non tali da rendere il film particolarmente meritevole ed interessante, anche se Bill Murray, nei panni di Polonio che impartisce preziosi consigli al figlio Laerte in partenza per la Francia è impagabile. All'inizio questa di Almereyda può apparire dunque una lettura bizzarra, ingegnosa e coraggiosa, poi si fa sempre più insistita la sensazione che il ridicolo involontario sia, ad ogni sequenza, dietro l'angolo. Innocuo, modaiolo, spesso pretestuoso, comunque incompiuto. Piccola curiosità: Sam Shepard aveva già interpretato il padre di Ethan Hawke l'anno precedente ne "La neve cade sui cedri". In Concorso al Festival di Locarno.
Voto: 5
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