Regia di Louis Malle vedi scheda film
Sorprendente questo film, opera che trasuda una fantasia e una creatività debordanti. Louis Malle fa ampio uso del surreale e del paradosso, anche servendosi di tecniche come l'accelerato (simile a quello delle comiche del muto). La vicenda è esile e serve da puro pretesto per cucire insieme una quantità di personaggi e situazioni mescolati e rielaborati nel crogiolo della fantasia. Due elementi che non mi sarebbero piaciuti vengono evitati: l'effetto farsa o pagliacciata, e il cinismo alla Godard. Infatti ci sono sì situazioni assurde e persino comiche, ma sempre adeguatamente sostenute dall'intelligenza; inoltre la pellicola è più un divertimento e una velata critica a tanti comportamenti sociali che un ridente canto sul nulla e sul non senso della vita. Compare a più riprese, anche se di striscio, il tema della pedofilia, come pure quello dell'omosessualità maschile e femminile. Nel primo caso il regista sembra stigmatizzare certi atteggiamenti ipocriti di taluni adulti nei confronti dei bambini, per non parlare dell'interesse pedofilo vero e proprio. Nel secondo caso si nomina semplicemente il tema, anche se mi pare senza altri intenti (uno di questi passi era non doppiato, forse perché assente dall'edizione italiana dell'epoca, e io col francese ho poca confidenza).
La pellicola ha qualcosa da dire anche sulla società francese. Il film sembra infatti ritrarre una realtà che forse andava affermandosi nella Francia di quegli anni, dove iniziavano a serpeggiare nuove teorie educative che facevano più male che bene ("i giornali dicono che l'educazione... coi bambini bisogna fare così, c'è scritto sul giornale..."). Zazie, bambina furba e non troppo simpatica, mette costantemente in scacco gli adulti e si prende gioco di loro. Questi ultimi, dal canto loro, sono disarmati e non sanno come prenderla. Inoltre, quando parlano con lei, assumono atteggiamenti bambineschi e goffamente affabili, che li rendono ridicoli. Infatti la bambina ride di loro, un po' come succede anche oggi. Nel personaggio dello zio, infine, Malle sembra criticare la figura del mantenuto poltrone, che vive di rendita e passa le giornate tra ozio, pigrizia, agi, e passatempi scemi.
E' un film colorato e frizzante, che stupisce e incuriosisce continuamente. Ho trovato stupefacenti le riprese sulla Torre Eiffel e orecchiabile il tema fischiettato della sigla. Forse gira un pochino a vuoto per un momento nella seconda parte, ma il bilancio è ampiamente positivo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta