Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Nell'esemplare filmografia di Billy Wilder non è tra i titoli citati a bruciapelo,forse perchè non raggiunse certi risultati commerciali,ma,così come "Fedora",tanto per il gusto della citazione,è un'opera che ogni cinefilo non dovrebbe farsi scappare.E sì che ha praticamente solo quattro luoghi d'ambientazione diverse (il campo da football,la stanza d'ospedale,l'appartamento dell'ex-moglie di Hinkle,la casa di lui),e ha un assetto quasi teatrale,ma sia a livello di dialoghi,che di situazioni,"The fortune cookie" (il biglietto della fortuna dei ristoranti cinesi,che appare a un certo punto del racconto) ha un ritmo assiduo,sincopato,un solfeggio di battute che conquista.Merito,naturalmente,sia di chi lo ha scritto,I.A.L. Diamond insieme a Wilder,di chi lo ha diretto,e di chi lo ha interpretato,con Oscar come miglior non protagonista a Walter Matthau,unico vinto nella carriera dell'attore d'origine russa.Si prenda,per esempio,l'arrivo degli avvocati dell'assicurazione nell'ufficio del mozzaorecchi interpretato da Matthau,Gingrich:un gioiello di umorismo nel descrivere il contrasto tra i papaveri dell'avvocatura e il cialtrone che parlano lo stesso linguaggio da jene.Non c'è personaggio che non venga descritto sapidamente,con brevi e incisive pennellate.E nel mordace falso cinismo che contraddistingue l'opera wilderiana,c'è modo di trasformare la storia in un racconto morale,nel finale soprattutto.Fu la prima collaborazione tra Lemmon e Matthau,e la prima tra il secondo e il regista,ma il trio mostra un entusiasta e scioltissimo affiatamento fin dalle prime battute.Divertente e ben giocato,merita una gustosa riconsiderazione.
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