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Non per soldi... ma per denaro

Regia di Billy Wilder vedi scheda film

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La recensione su Non per soldi... ma per denaro

di maso
8 stelle

Traendo lo spunto da un episodio a cui aveva assistito durante un match di football, Billy Wilder ha sviluppato attraverso sedici capitoli una commedia dal retrogusto amaro che punta il dito sull'avidità e l'arricchimento truffaldino a discapito dell'onestà e l'importanza dei veri sentimenti.
Al personaggio principale, il cameraman Harry Hinkle interpretato alla grande da Jack Lemmon, capita di doversi fingere paralitico per estorcere all'assicurazione un lauto premio, ma l'idea parte dal cognato avvocato avido ed imbroglione che non ha in realtà nessun altro interesse se non quello di far quattrini facili, ancor peggio è l'ex moglie fedifraga del malcapitato, che corre al suo capezzale non appena fiutato l'affare e non fanno una gran bella figura neanche la madre e la sorella eccitate dalla prospettiva di comprar pellicce, l'unica persona a cui preme veramente per la sua salute è il giocatore di football di colore che lo ha travolto per disgrazia e che a causa di questo episodio verrà assalito dai sensi di colpa fino al punto di voler mollare la sua squadra, toccherà proprio ad Harry dare prova di grande umanità ed onestà.
Come sempre Wilder sviluppa al meglio una sceneggiatura impeccabile, colma di personaggi dalle personalità ben delineate, tra cui si eleva l'avvocato Willie Gingrich interpretato da un Matthau da Oscar che portò a termine il suo incarico nonostante fu colpito da infarto a metà della lavorazione: pare che il suo peso standard di 190 libbre diminuì di una trentina di unità e lo si può notare fra una scena e l'altra, come è da sottolineare che questo film è il primo di una lunga striscia di collaborazioni fra Lemmon e Matthau che si fermerà a quota undici film.
Molto interessante il titolo originale che fa riferimento ai biscottini cinesi che contengono un bigliettino con un augurio o un proverbio: nella scena in cui Lemmon, in piena attività simulatoria, è invitato a mangiarne uno il bigliettino viene letto da Matthau che s'imbroncia ed esclama "Dannati cinesi!", poichè il proverbio appena letto è a tutti gli effetti il messaggio che Wilder ci vuole dare:
Puoi ingannare tutti una volta, qualcuno qualche volta, ma mai tutti per sempre.

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