Regia di Thaddeus O'Sullivan vedi scheda film
Impossibile tradurre adeguatamente il titolo in italiano, che in originale è molto significativo, ma chi l'ha fatto sicuramente poteva cercare di fare un po' meglio. Inutile fare il confronto con il quasi contemporaneo "The General", le intenzioni e gli approcci sono diversi. Il film è sostanzialmente divertente, ma ha un grosso difetto, il fatto che le vicende narrate siano una più assurda e inverosimile dell'altra, conviene tapparsi il naso e far finta di nulla. C'è un'altra pecca che però è poco percepibile ad uno spettatore non anglofono, il fatto che il cast di un film ambientato a Dublino in cui tutti i personaggi, a parte uno, sono irlandesi, di attori della verde isola ne annoveri solo uno, Colin Farrell, allora sconosciuto, che ha infatti una parte marginalissima. I due protagonisti, il gigione Stacey e l'indubbiamente affascinante Fiorentino, sono americani, e per quanto si siano provati ad imitare l'accento di quella terra, sono stati molto criticati, tutti gli altri sono inglesi, a parte uno scozzese. La scelta ovviamente è stata motivata con il tentativo di procurare alla pellicola un pubblico più internazionale, ma appare in verità molto inopportuna. Sarebbe come girare un film ambientato tra i palestinesi ingaggiando tutti attori israeliani, cosa decisamente poco consigliabile. Per finire, una nota proprio di "colore": è stupefacente constatare come tutto a Dublino sia verde: automobili, pareti nelle stanze, mobili e in generale tutto l'arredamento, e ovviamente anche gli abiti, maschili e femminili. Salvini dovrebbe trovarcisi decisamente a suo agio.
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