Regia di Baltasar Kormákur vedi scheda film
Bestiale… idiozia. Ora, non vorrei aprire l’ennesimo dibattito circa la sospensione dell’incredulità, purtuttavia si concederà che stante una premessa come minimo esagerata un qualche appiglio all’immedesimazione dello spettatore lo si debba garantire. Altrimenti, il risultato rischia di essere un’operetta involontariamente comica come Beast.
Un film riassumibile nella frase d’apertura di questa breve disamina, nel quale i personaggi sembrano spasmodicamente proclivi a compiere e dire le più sonore scemenze, e non soltanto contro razionalità e logica (presumibilmente un poco offuscate da paura, terrore e tremore) ma proprio contro qualunque naturale istinto di autoconservazione.
Colpa, tremendissima colpa, degli sceneggiatori, va da sé, che oltre ad essere incapaci di tratteggiare personaggi coerenti e interessanti, a quanto pare non posseggono neppure le più basilari nozioni di zoologia: di conseguenza non sono al corrente, tra le alte cose, di particolari trascurabilissimi del genere che i felidi vedono al buio e che hanno un olfatto sviluppatissimo (veramente esilarante la scena nella quale il protagonista riesce a sfuggire al predatore nascondendosi su un ramo a un metro da terra, con la bestia che passando sotto né lo vede né lo sente né lo fiuta: scena che dovrebbe essere accompagnata dalla scritta in sovrimpressione: “in diretta da Marte”).
E dire che basterebbe osservare non si dica un leone ma semplicemente un gatto. Bah. Ma tantissime sono le scene realmente imbarazzanti: come quando, nel mezzo del pericolo, di fronte al rischio concreto di morte, la figlia più grande si mette a criticare il padre per aver divorziato dalla madre (ah, e non parliamo dell’idiota decisione di uscire di colpo dall’auto con il leone lì fuori: evidentemente la simpatica figliola pensava di poter battere un simile animale nella… corsa).
Non è che sia rimasto poi tanto da aggiungere: Beast è un film cialtrone, privo di pathos e tensione, capace di rendersi ridicolo ogni altro minuto, facendo venir da ridere quando dovrebbe inquietare, recitato col pilota automatico da Elba (altrove convincente), sceneggiato col didietro. L’apogeo della mediocrità nel thriller. Un bestiale passo falso. Ouch!
Appena finito di leggere la sceneggiatura...
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