Regia di Nana Dzhordzhadze vedi scheda film
Uscito chissà perché in poche sale a fine stagione, questo film di una regista georgiana è un’operina ariosa e astuta, nella linea dell’ultimo Kusturica e ancor di più in quella di “Luna papa”. In un villaggio della Georgia tardocomunista arriva l’adolescente Sybille, leggiadra, quasi un elfo. L’amore invade la cittadina in mille direzioni, e Sybille, corteggiata dal timido Mickey, si innamora invece del padre di questi. Di ritmo impeccabile, ambientato in luoghi da sogno, con alcune sequenze da ricordare (la prima di “Emmanuelle” nel cinema della città), il film è sul filo della maniera, come le musiche di Bregovic che lo accompagnano. Il cameo di Pierre Richard, capitano che non trova il mare, è lezioso, ma l’estate pansessuale con mogli in cerca di fecondazione e playboy astronomi è buffa.
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