Regia di Andrew Adamson, Vicky Jenson vedi scheda film
Fu una rivoluzione, ammettiamolo: l'irruzione nel mondo dell'animazione per tutti ( chiaramente certe cose "extreme" come Ralph Bakhsi e altri sono fuori discussione) dell'orco verde Shrek fu una sanissima iniezione di politicamente scorretto nell'ansante universo ormai diretto senza ritorno, forse, verso l'exploit del digitale. Un personaggio recalcitrantemente buono, che si trova a dover riaffermare il diritto ad esistere degli eroi delle favole, perdipiù talmente screanzato da farsi il bagno in una palude fetida piena non si sa di cosa, e pure si becca l'amore della principessa, in una storia in cui si ricorre anche a rutti ed altri rumori corporali per raggiungere il bersaglio-risata è stato veramente innovativo. In molti si sono dovuti adeguare per star dietro alla verve di questo film che fu un caso commerciale e di critica, basato, se poi si guarda bene, su una riaffermazione di principi "sani" e contro le apparenze tanto di moda ma vacue. Giunta oggi al capitolo terzo. la saga shrekiana sembra un pò in panne: comunque sia, era difficile mantenere la medesima spinta propulsiva di questo avvio.
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