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Candyman - Terrore dietro lo specchio

Regia di Bernard Rose vedi scheda film

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La recensione su Candyman - Terrore dietro lo specchio

di andry10k
9 stelle

 

Quel capolavoro di colonna sonora composta da Philip Glass e la lenta carrellata dall'alto della della zona periferica di Chicago ci trasportano subito in questo cult del cinema horror anni '90. Fin dai titoli iniziali quindi il regista ci mette una ansia addosso che non va via nemmeno dopo l'ultima scena. Uno di quegli horror/thriller in cui è difficile trovare un vero e proprio difetto. La narrazione è continua dall'inizio alla fine e l'indagine svolta dalla nostra protagonista, che vira sempre di più dalla semplice leggenda metropolitana fino al vero e proprio soprannaturale, ci fa restare con gli occhi sempre ben puntati nello schermo. Una pellicola che mette una tensione addosso in ogni scena, anche la più normale, facendoci sempre temere di quello che da un momento all'altro possa accadere, come nei migliori film di questo genere.

La storia è pressochè perfetta come detto, lineare per buona parte della pellicola fino a virare in qualcosa di più che la solita ricerca di un serial killer. La nostra protagonista, una Virginia Madsen veramente stupenda, è il vero fulcro del film e seguendo lei per tutto il tempo riusciamo ad entrare veramente in contatto empatico con quello che gli accade successivamente. La storia di questo fatidico Candyman è veramente ben scritta, descritto come un qualcosa di quasi sovraumano, che impone alle persone di credere alla sua leggenda, quasi abbia bisogno che la gente abbia paura di lui, mette ancora più ansia ed è probabilmente il film che analizza meglio il rapporto nostro con le leggende metropolitane imponendoci quasi di dover avere il terrore anche di cose che non esistono.

Bernard Rosa poi era probabilmente in vena di gran film perchè ogni scena è da scoprire, per le inquadrature originali, tese e per la messa in scena cosi' perfetta e sporca del Cabrini, il palazzone popolare dove si svolge quasi tutta la vicenda. Non la scia infatti fuori ne le tematiche sociali nè quelle politiche, mostrandoci senza timore la condizione di queste zone popolari, rinchiuse quasi in un ghetto rispetto a quelle residenziali. E' proprio in questo palazzo che si dovrebbe aggirare questo Candyman, e gli interni sudici e sporchi sono veramente perfetti per creare l'atmosfera. Insomma è veramente difficile trovare un difetto a questo cult o mezzo capolavoro girato da Bernard Rose circa 15 anni fa, ma che ancora oggi trasmette la stessa tensione e lascia veramente distrutti dopo l'ultima scena, non risparmiandosi veramente nulla sul lato del sangue e del "non mostrabile". Tutti gli attori erano in grazia e la colonna sonora spaventosamente splendida di Philip Glass vale la metà del film.

 

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