Regia di Bernard Rose vedi scheda film
Helen e la sua collega, ricercatrici al'Università di Chicago, stanno scrivendo una tesi sulle leggende metropolitane quando si imbattono in quella di Candyman, figlio di uno schiavo barbaramente mutilato e ucciso a fine '800, che la leggenda vuole si sia tramutato in un mostro dal braccio d'uncino pronto ad apparire per scatenare la sua follia omicida ogniqualvolta qualcuno pronunci per 5 volte il suo nome davanti allo specchio. La ricerca le porterà in un palazzone degradato del ghetto, Cabrini Green, sorto sul terreno dove Candyman venne fatto pungere a morte da uno sciame di api, luogo pericoloso dove sono avvenuti omicidi che la credulità popolare attribuisce a Candyman. La scettica Helen non crede alla leggenda, che sventatamente sfida pronunciando il nome proibito davanti allo specchio, e anche i delitti di Cabrini Green trovano, grazie a lei, una spiegazione razionale, in quanto opera di una gang che spadroneggia in quel luogo disagiato. Ma è quando tutto sembra risolto e spiegato che l'incubo comincia, perché Candyman non può permettere che la sua leggenda cada nel dimenticatoio...
Buon horror anni 90, riesce a creare una bella tensione, soprattutto nella prima parte, non-horror e per questo più originale; poi da quando Candyman appare si dà il via al sangue e agli ammazzamenti vari tipici del genere horror, ma almeno senza scadere nel ridicolo toccato da late pellicole del genere.
Interessante l'ambientazione nel palazzo malfamato, luogo oscuro della società, separato ed emarginato dal resto della città, dove il male nasce dal disagio sociale prima ancora che dalle presenze soprannaturali.
Buona la regia di Bernard Rose, molto ben fatto l'incipit e tutte le scene con le api.
Intrigante il tema della colonna sonora, opera di Philip Glass.
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