Regia di Chuck Russell vedi scheda film
La moda dei “supernatural thriller” è una griffe che danneggia attori, registi e spettatori. Forse non è vero - come ha scritto qualcuno negli Stati Uniti - che gli attori sembrano impegnati sullo schermo in una penitenza collettiva, però un certo disagio, da parte di tutti gli interpreti, si avverte in molte scene rabberciate. Il racconto horror quando non è sviluppato con quel tanto di rispetto che si deve alle regole della sintassi di genere diventa involontariamente buffo e, a quel punto, non c’è più suspense che tenga. I critici americani sono stati giustamente impietosi. Kim Basinger deve continuare a pensare a “L.A. Confidential” per convincersi di essere, nonostante tutto, un’attrice e di non aver ballato solo nove settimane e mezzo. Qui è infermiera e mamma adottiva di una bimba, figlia della sorella, con problemi di autismo e un qualche potere metafisico. Ad ottenebrare la vicenda ci si mette una setta diabolica che rapisce i bambini e poi li uccide. La lotta tra il Bene e il Male ha la tensione di un teatro dei burattini. La regia di Chuck Russell (“Nightmare III: i guerrieri del sogno”, “L’eliminatore”), è scadente e il film non riesce a piazzarsi nella prestigiosa categoria dei B-movie.
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