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L'ultima vendetta

Regia di Robert Lorenz vedi scheda film

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La recensione su L'ultima vendetta

di Souther78
5 stelle

Un Neeson col pilota automatico viene sopravanzato dal giovane Gleeson, che offre miglior prova attoriale. La sceneggiatura arranca qua e là, ma in definitiva cucina la solita ricetta di genere, cambiando un paio di condimenti. Più che altro l'ambientazione fa la differenza, ma non solleva dalla mediocrità generale.

 
L'assassino su commissione nel viale del tramonto non è una novità, perlomeno al cinema. Cos'avrà da dire, di nuovo, L'ultima vendetta?
Le coste e i vasti campi del nord dell'Irlanda rappresentano gli elementi di principale caratterizzazione, mentre le variazioni sul tema non sembrano arricchire granchè un genere assai inflazionato, anche dallo stesso protagonista. Non sappiamo molto di lui, ma non si discosta molto dal topos del criminale malinconico e di animo (inverosimilmente) buono, che, sì, ammazza le persone, però senza astio. Ovviamente il riscatto morale del nostro non può esimersi dal passare attraverso la protezione di deboli e indifesi, soprattutto donne e bambini.
 
Non ci sembra di scorgere nulla di nuovo sotto il sole. O, per meglio dire, sotto il cielo d'Irlanda, che in un paio di inquadrature dal basso verso l'alto appare cosparso di quelle distopiche scie chimiche che formano pseudo-nuvole artificiali, e che - per motivi inspiegabili - la gente imbevuta di propaganda considera normali. Sicuramente i cieli non erano così negli anni '70, ma d'altronde oggigiorno a voler pure mettere in conto il fenomeno delle scie chimiche, le produzioni cinematografiche dovrebbero impiegare il triplo del tempo.
 
Liam Neeson si riavvicina lievemente alle proprie origini, allorchè interpretava personaggi irlandesi non stereotipati e non dotati di doti di combattimento paranormali, pur mantenendo, nella narrazione, traccia di questa natura selvaggia e quasi mistica di guerriero e assassino epico. Fra tutti sembra spiccare Jack Gleeson, decisamente più accorato ed espressivo nella recitazione.
 
Non ci siamo ancora spiegati esattamente come Neeson sia passato dai ruoli impegnati, tra l'altro in età più giovane, a quelli da pestatore, nella terza età. Difficile stabilire se l'appiattimento in questi personaggi ne abbia spento le doti attoriali, o, viceversa, l'esaurimento della verve giovanile gli sia valso questo purgatorio cinematografico. Fatto sta che vie d'uscita non se ne vedono.
 
Pur non raggiungendo livelli grotteschi nei combattimenti, sicuramente la sceneggiatura è perlomeno "disinvolta" negli espedienti, risultando a volte tiratissima per i capelli, e altre volte ripetitiva e poco plausibile. D'altronde neppure il ritmo è tale da poter affermare che l'intrattenimento consenta di sorvolare sul resto.
 
Cosa rimane, dunque, di questa visione? Qualche scorcio paesaggistico non propriamente originale, ma sempre affascinante, una lieve variazione sul tema, per gli irriducibili di questo genere cinematografico, e, ovviamente, per i fan di Liam Neeson.
 
Il finale è forse perfino lievemente al di sopra delle aspettative, pur non rinunciando a qualche eccesso.
 
Non infame, ma neppure sufficiente: mediocre.
 
 
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