Regia di Brett Morgen vedi scheda film
In controtendenza ai recenti biopic su leggendarie rockstar, un monumentale tributo a Bowie e al cinema sperimentale, nel calderone eterogeneo di un montaggio da videoclip: con stile antinarrativo, rende bene l'essenza duale, vitrea e vulcanica del Duca Bianco. I fan rimarranno di sicuro appagati.
In controtendenza ai recenti biopic su leggendarie rockstar. Autorizzato dalla moglie Iman e dal figlio Duncan Jones che, al pari del duca del glam rock, non gradirono il gossip del film VELVET GOLDMINE. Un monumentale tributo a Bowie e al cinema sperimentale, omaggiati con i loro estratti più iconici (da Kenneth Anger all'immancabile 2001 di Kubrick) nel calderone eterogeneo di un montaggio da videoclip. Privo di qualsivoglia voce narrante, che non sia quella del soggetto del documentario. Grazie al suo stile, rende bene la sua essenza duale, vitrea e vulcanica. I fan rimarranno di certo appagati. Anzi, si sentiranno al cospetto di un'agiografia. I neofiti non rimarranno del tutto edotti sulla sua figura: non appare nemmeno una copertina di un suo album. Tuttavia c'è più avanguardia e magnetismo in questo report antinarrativo, piuttosto che nel calligrafico sensazionalismo trasposto da Todd Haynes nel 1998.
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