Regia di Mary Harron vedi scheda film
Bale da solo non è sufficiente a salvare una pellicola di grosse ambizioni ed esiti modesti.
Manca qualcosa a questo film per dirsi riuscito. Non si tratta del protagonista, ovviamente: Bale è bravissimo oltre che in un'invidiabile forma fisica. A mancare è lo spessore del suo personaggio che aspira a essere molto più elaborato di ciò che in realtà si rivela. I dialoghi tentano un'introspezione forte e cercano di dare una parvenza intellettuale a quello che - a conti fatti - apparirà solo come uno psicopatico abbandonato al suo copione. Nella seconda parte la regista abbandona le raffinatezze e ritualità e cede alla tentazione di trasformare tutto in un horror di serie B, con Patrick Bateman che insegue la sua vittima nudo per le scale senza che nessuno esca fuori dalla porta o chiami la polizia, tira una motosega da circa tre piani di distanza, centrando la sua vittima e poi, sereno, torna a lavorare il giorno dopo senza che nessuno si accorga di nulla. Da quel momento la Harron sembra smarrirsi, tutto diventa assurdo e grottesco e ci si ritrova per le mani un finale che lascia insoddisfatti. Sufficienza tirata, peccato.
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