Regia di Mary Harron vedi scheda film
Il best-seller di Bret Easton Ellis "American Psycho" fu uno dei casi letterari degli anni Novanta, un romanzo denigratorio della generazione-yuppie e di certi nuovi miti , con impennate di violenza e truculenza piuttosto pesanti: nella non facile assegnazione della regia della versione per il cinema, la spuntò a sorpresa la regista di videoclip Mary Harron, e, girato più o meno otto anni dopo la sua uscita nelle librerie, il lungometraggio si rivelò un sonoro fiasco commerciale. La scelta della sceneggiatura di insistere il meno possibile sui dettagli orrendi degli svaghi psicotici del serial killer à la mode Patrick Bateman, interpretato con ironia dal futuro Batman Christian Bale, non è banale, nè deleteria: e il gioco-sfida con il detective Willem Dafoe, che arriva ad un passo sì dallo scoprire la vera natura dello yuppie-massacratore, ma anche da una bruttissima fine, è sostenuto con equilibrio e con abilità. Non perfetto, qualche tempo morto, ma "American Psycho" è un titolo di questi anni da riscoprire.
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